Arbor – Arbor
Etichetta discografica: ΠΚ Music
Data di uscita: 6 dicembre 2024
Arbor, l’eponimo album di debutto dell’omonimo quartetto, emerge come un racconto sonoro che intreccia con maestria la tradizione jazzistica con visioni musicali proiettate verso scenari innovativi e attuali. Il gruppo, composto dai talentuosi Michalis Tsiftis alla chitarra e Yiannis Vagianos al pianoforte, entrambi vincitori del Franco Ambrosetti Jazz Awards nel 2022, affiancati da Yiannis Papadopoulos al basso e Nick Thessalonikefs alla batteria, nasce da un’intesa musicale immediata. La loro collaborazione, un vero e proprio crocevia di esperienze e influenze, si traduce in una sonorità che fonde la dinamicità e la forza del jazz moderno con una profonda atmosfera contemplativa.
Intervista agli ARBOR: Ispirazioni e Contesto Sociale
Prima di addentrarci ulteriormente nell’analisi musicale, è doveroso dare spazio alle parole dei musicisti stessi, tratte da un’intervista esclusiva:
Qual è l’ispirazione artistica e il contesto sociale dietro l’album di debutto del quartetto? L’ispirazione artistica è varia, dato che l’album presenta tre compositori, tutti con influenze ampie e diverse. Il contesto sociale della band si concentra sulla questione degli incendi che stanno danneggiando la maggior parte delle riserve forestali del mondo. In quanto greci, ci siamo sentiti profondamente preoccupati per questo problema poiché, ogni estate, viviamo eventi traumatici che distruggono la nostra natura, i nostri animali selvatici e domestici e causano vittime umane. Affrontiamo la questione come una questione di responsabilità umana e il risultato della mancanza di prevenzione, della mancanza di legislazione sull’uso commerciale delle aree forestali e della mancanza di una strategia di prevenzione dei cambiamenti climatici.
In che modo le esperienze personali dei membri del gruppo influenzano le loro composizioni e il loro suono? Oltre al contesto sociale generale della band, le singole melodie dell’album riguardano vari temi ed esperienze dei loro compositori. Ad esempio, Michalis ha composto “Polygonal” come riflesso dello stile di vita frenetico e del ritmo di New York, mentre Yiannis usa “Sketch” come omaggio al processo compositivo di un musicista moderno che deve creare qualcosa di valore in un tempo limitato e usando risorse limitate
Un’Analisi Dettagliata dell’Album
“Arbor” non è solo jazz tradizionale ma anche un audace insieme di contaminazioni stilistiche e una narrazione sonora ricca di profondità. Le composizioni, tutte originali, riflettono le esperienze, le idee e le storie personali dei musicisti. Il disco si muove in un territorio musicale in cui l’energia del jazz si fonde con elementi di musica folk e ambient, creando un’esperienza d’ascolto avvincente e ricca di sfumature.
Fundamental
“Fundamental”, ad esempio, è una composizione che nasce da un processo di riduzione minimalista, influenzato dal lavoro di Nik Baertsch, in cui un complesso di idee musicali viene semplificato per arrivare all’essenza della composizione8. Il brano è una riflessione sull’abbondanza e la privazione nel mondo globalizzato, un tema che si intreccia con le problematiche ambientali e le disuguaglianze sociali.
“Il brano ‘Fundamental’ affronta il tema della disuguaglianza e della distribuzione delle risorse. Come credete che questi temi si intreccino con la crisi climatica e in che modo le politiche come quelle dell’amministrazione Trump contribuiscono ad esacerbare o mitigare queste problematiche?”
Il brano “Fundamental” si occupa del problema della ridondanza. È il risultato di un lungo processo di riduzionismo e di un approccio minimalista nella ricerca del nucleo estetico di una melodia specifica. Yiannis usa questa idea come riflesso musicale dell’antitesi abbondanza-privazione dell’umanità globalizzata. Naturalmente, questa antitesi è estremamente complessa e non può essere affrontata adeguatamente in un’intervista musicale. Tuttavia, possiamo fare alcune semplici osservazioni, come il fatto che il problema della disuguaglianza è oggi più estremo che mai. La crisi climatica è connessa con la disuguaglianza in vari modi, ma il più importante è che le sue conseguenze colpiranno i poveri di ordini di grandezza più dei privilegiati. Inoltre, le attuali politiche per prevenire ulteriori cambiamenti climatici sono per lo più misure economiche che influenzano in modo sproporzionato la vita delle persone che già hanno un accesso limitato alle risorse.
In Shambles & Sketch
“In Shambles”, composto da Michalis Tsiftis, è un brano che riflette il dinamismo di New York, dove il compositore ha vissuto e studiato. La melodia parte da un tempo veloce e imprevedibile per poi rallentare gradualmente, con ogni assolo che modula verso un tempo più rapido.
“Sketch” è un brano composto in pochissimo tempo, che rappresenta una riflessione sulla precarietà del lavoro del musicista moderno, sempre costretto a creare in tempi ristretti e con risorse limitate. Il brano incarna anche l’idea che un’opera d’arte non sia mai finita, ma solo una fotografia di un momento in cui l’artista ha deciso di interrompere il lavoro.
“Il vostro sound è descritto come una fusione di ‘dinamismo e ferocia del jazz moderno con un’atmosfera contemplativa contemporanea’. Come avete raggiunto questo equilibrio tra energia e introspezione nella composizione e nell’arrangiamento dei brani dell’album?”
Nella musica, come in tutta l’arte, i valori estetici assumono la loro risonanza emotiva solo se presentati in un contesto appropriato. Una sezione musicale può essere “energica” solo in relazione a ciò che la precede e a ciò che la segue. C’è bisogno di “introspezione” per avere “energia”, c’è bisogno di “quiete” per avere “forte” e c’è bisogno di “lento” per avere “veloce” ecc. Come compositori, interpreti e improvvisatori, siamo acutamente consapevoli di questa verità percettiva universale che è valida su tutti i piani temporali (secondi, minuti, ore, giorni, anni). Questa “verità” è essenzialmente il bisogno dell’ascoltatore di essere collegato a una storia coerente e interessante, a una narrazione avvincente. La nostra consapevolezza è ciò che ci permette di bilanciare tra gli “opposti” estetici e di usare questo equilibrio per comunicare con il nostro pubblico.
Counterfactual, Blues & Dream Machine
“Counterfactual” è un brano che esplora il tema del pensiero controfattuale, ispirato ai devastanti incendi che hanno colpito la Grecia negli ultimi anni. Il brano si interroga su cosa sarebbe potuto succedere se fossero state prese precauzioni per prevenire tali disastri ambientali. “Blues” è un’interpretazione originale della forma classica del blues in 12 battute, che spinge i limiti di questa struttura attraverso un dialogo tra libertà e costrizione. Infine, “Dream Machine”, ispirato all’invenzione di Brion Gysin e Ian Sommerville, cerca di evocare l’effetto ipnotico della macchina attraverso l’utilizzo di un ritmo semplice e ripetitivo.
Un’ultima domanda
“Nel comunicato stampa si legge che ‘ogni delicata complessità della scrittura è interpretata con personalità e talento’. Potreste descrivere il vostro approccio all’improvvisazione e come bilanciate la fedeltà alla partitura con l’espressione individuale durante le performance?”
Questa è una domanda a cui dobbiamo rispondere durante ogni prova e ogni esibizione dal vivo. Il rapporto tra la composizione scritta e l’interpretazione/improvvisazione è dialettico. Ogni composizione ha un certo grado di libertà intrinseco e, durante le prime esecuzioni, tendiamo a “rispettarlo”. Tuttavia, man mano che la band cresce e le composizioni vengono eseguite sempre di più, questo grado cambia e un brano può diventare più “libero” o più abituale e ripetitivo nella sua esecuzione.
La registrazione è stata effettuata a gennaio 2024 presso i Sierra Studios di Atene, con George Kariotis che si è occupato del recording e del mixaggio.
Arbor: un disco oltre il debutto
“Arbor” non è solo un album di debutto, ma una dichiarazione d’intenti. Con otto tracce, il quartetto esplora profondità umane e complessità contemporanee, unendo tradizione jazzistica e sonorità innovative.
I musicisti alternano energia e introspezione, fondendo composizione e improvvisazione in un equilibrio che coinvolge mente e cuore. La ricchezza timbrica, la complessità ritmica e i contenuti profondi rendono “Arbor” un’esperienza avvincente.
Ogni brano è un microcosmo da scoprire, un invito a riflettere e ad ascoltare con attenzione. Con “Arbor”, gli omonimi si affermano tra le realtà più promettenti del jazz contemporaneo, dimostrando come la musica possa ispirare e stimolare un cambiamento.
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