Bad Boys of Jazz non è il titolo affibbiato ad un gruppo jazz ma è il titolo del nuovo album della Hypnotic Brass Ensemble.
La Hypnotic Brass Ensemble? Chi sono?
Se pensate che le Brass Band più importanti degli States provengono tutte da New Orleans, ebbene, dovete ricredervi. Se pensate che la famiglia artistica più numerosa sia stata quella dei Jackson, ebbene, anche su questo dovete ricredervi.
La Hypnotic Brass Band è una formazione proveniente da Chicago. Non sò se moralmente sono cattivi ragazzi come annuncia il titolo del loro ultimo disco, in verità non lo credo. Sò per certo che sono in nove di cui uno è il batterista e gli altri otto sono suonatori di strumenti a fiato – tutti della sezione dei corni – e sono tutti figli di un unico padre, quindi fratelli – ma con madri diverse.
Ecco i loro nomi e il loro ruolo nella formazione: Gabriel Hubert (tromba), Tycho Cohran (sousaphone), Amal Hubert (tromba), Uttama Hubert (eufonio), Saiph Graves (trombone), Jafar Graves (tromba), Seba Graves (trombone) e Tarik Graves (tromba) sono tutti cresciuti insieme a Chicago, guardando il padre che provava con la sua band e, successivamente, scrivendo rime per il gruppo rap Wolf Pak.
Proprio dal padre, il trombettista jazz e compositore Kelan Phil Cohran (membro della Sun Ra’s Arkestra), hanno preso la passione di suonare. Invece, da un evento negativo (la morte del loro primo fratello nel 1996) è nata l’idea di unirsi ed iniziare a suonare per le strade di Chicago e di autoprodurre i loro primi cd nel 2001. Potete, poi, immaginare la numerosa produzione che hanno buttato giù e il seguito di fans che ormai hanno un pò dappertutto.
La loro discografia è facilmente riconoscibile sotto l’aspetto grafico-visuale. Con Bad Boys of Jazz si sono discostati dalla precedente linea grafica ed hanno realizzato una doppia versione del disco. La prima, quella originale, contiene brani strumentali e brani arricchiti da testi cantati nello stile hip-hop.
Sebbene le loro sessioni hanno una certa stabilità con la sezione ritmica, in questa occasione troviamo Jett Carter e Cinque Kemp. L’altra sostanziale novità è l’introduzione di un basso ed una chitarra elettrica e acustica qui suonate, rispettivamente, da Parker McAllister e Kevin Vo Era Hunt.
Il disco intreccia perfettamente funk, dub, hip- hop e soul nella loro irrefrenabile interpretazione del jazz. Attingono profondamente dal pozzo della tradizione mentre prendono il polso dei suoni più all’avanguardia da buoni esperti di strada.
La band è stata in prima linea nel revival jazz globale dell’ultimo decennio, riportando la musica alle sue origini: sulla pista da ballo e lungo la strada. Il jazz è sempre stato una forza evolutiva e innovativa che si rinnova prendendo a prestito da qualsiasi stile e suono fresco si presenti. Gli Hypnotics sono maestri del passato in questo processo di assimilazione e innovazione, soffiando suoni freschi sulle braci della tradizione, mantenendo la fiamma accesa.
Bad Boys of Jazz è un disco con 14 nuove tracce sonore paragonabili ad un fresco e gradito sorbetto, anche se andiamo incontro… all’inverno?!
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