Blk2Life/A Future Past potrebbe essere uno di quegli album che vengono segnalati come pietre miliari di una rivoluzione musicale, io credo che sia una cosa molto probabile. Qualcuno la penserà diversamente ma sarà difficile controvertere la sua importanza nel prossimo futuro.
Blk2Life/A Future Past è il nuovissimo album del trombettista e compositore statunitense Theo Croker. Devo ammettere che stavo per perdermelo nei tanti meandri delle comunicazioni che ricevo. Per fortuna, la mia curiosità mi porta a leggere i giornali stranieri, così da un piccolo trafiletto sull’app del “New York Times” vado ad ascoltarlo, a documentarmi e a scrivere qualche riga su di esso.
Ogni viaggio ha bisogno di una guida. Attraverso la tromba, Theo Croker narra una storia umana radicata nell’esperienza intima, ma consapevole della coscienza cosmica. L’ artista, produttore, compositore, bandleader, influencer, creatore di tendenze e nominato ai GRAMMY ® Award spacchetta momenti di eroismo, prove, tribolazioni, risvegli e apoteosi all’interno di un pastiche musicale portato in vita da una miriade di colleghi rinnegati dalla cultura e intrecciati insieme dal suo suonare.
Questo viaggio si svolge in technicolor nella sua sesta offerta integrale, BLacK2LIFE || UN PASSATO FUTURO .
Blk2Life/A Future Past – i (13) brani
La prima traccia completa del nuovo album è “Soul Call || Vibrate“, un brano originale, tentacolare e… balbettante che funziona come una dichiarazione di identità jazz millenaria. L’influenza di J Dilla e dei suoi seguaci di batteristi jazz, tra cui Karriem Riggins e in particolare Chris “Daddy” Dave, è scritta in tutto il ritmo trascinante. Un debito più sottile è dovuto a Christian Scott aTunde Adjuah, con il suo tono di tromba fumante e melodie arcuate.
Dopo “Soul Call || Vibrate”, Croker e la sua band mostrano la flessibilità di quella solida identità, con una guest star diversa (Ari Lennox, Wyclef Jean, Iman Omari) sulla maggior parte delle tracce dell’album.
Il primo singolo è “ State Of The Union 444 || BLK2THEFUTURE ” [feat. Wyclef Jean] in cui il leggendario co-fondatore dei Fugees ammette: “Questo potrebbe essere il mio ultimo rap sul pianeta… non so cosa dirò dopo questo.”
Seguono le tracce “ Hero Stomp || A Future Past “, “Happy Feet (for dancers)” con Malaya, dove Croker offre un inno pensato per “catturare l’essenza della scena dance di Detroit e dare ai ballerini di tutto il mondo qualcosa su cui muoversi”. “Every Part of Me” presenta Ari Lennox ed è stato scritto appositamente per lei. “Volevo presentare voci diverse come narrazioni di tutti i diversi movimenti e colori che stavo presentando strumentalmente “, spiega Croker, “nei testi, lei chiede perché non può essere semplicemente chi è come un essere femminile divino.”
È una celebrazione sonora dell’origine afro e, in definitiva, un recupero della cultura, per la cultura.
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