Simone Alessandrini - Circe

Circe: un disco di Simone Alessandrini tra Mito e Musica

Circe – Simone Alessandrini Storytellers

Etichetta discografica: Parco della Musica

Data di uscita: 14/06/2024

Simone Alessandrini - Circe

HIGHLIGHTS

  1. Originalità e narrazione musicale: Circe si distingue per la sua capacità di coinvolgere l’ascoltatore in un’esperienza musicale unica. Alessandrini utilizza la musica per raccontare storie, ispirandosi all’opera di Giovan Battista Gelli e trasformando la figura mitologica di Circe in un simbolo di trasformazione e vulnerabilità umana.
  2. Ensemble musicale e simbolismo: L’ensemble di dodici musicisti rappresenta diversi animali, ciascuno con un significato simbolico unico. La voce di Laura Giavon come Circe funge da ponte narrativo tra il mondo umano e animale, enfatizzando temi di trasformazione e cambiamento.
  3. Stile musicale e composizioni: L’album, caratterizzato da un jazz contemporaneo con influenze cicliche e tribali, comprende 13 composizioni che spaziano tra momenti intensi e minimali, passando attraverso improvvisazioni audaci e scritture dense.

Simone Alessandrini, rinomato sassofonista e compositore italiano, ci presenta il suo ultimo lavoro, Circe. Questo album è un capitolo significativo del suo progetto, e del suo album di esordio, “Storytellers”.

Alessandrini è un artista che ha saputo distinguersi nel panorama musicale italiano grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di fondere generi e stili diversi. Nato nel 1983, ha iniziato la sua carriera musicale nell’ambito della musica classica e contemporanea, sia come solista che in gruppi da camera. Si è avvicinato al jazz all’età di 25 anni e ha avuto varie esperienze con molti jazzisti italiani che suonavano però in ambiti diversi.

Tra i progetti più longevi c’è la collaborazione con il fisarmonicista Natalino Marchetti (con cui ha un disco all’attivo) e il duo con l’arpista Marcella Carboni. Ha trovato molto significativa anche la permanenza nell’Orchestra Nazionale Giovani Talenti di Paolo Damiani. Ultimamente, ha avuto modo di suonare con Ralph Alessi nel gruppo di Ferdinando Romano, di cui fa parte stabilmente.

Alessandrini ha partecipato a molti dischi come sideman, anche in ambito pop. A suo nome, invece, ne ha incisi due, con il suo progetto Storytellers. Questi due album sono “Storytellers” e “Mania Hotel”.

Il progetto “Storytellers” di Simone Alessandrini è un’innovativa iniziativa musicale che mira a raccontare storie attraverso la musica. Il progetto “Storytellers” non si limita alla creazione di semplici composizioni musicali, ma mira a costruire un intricato tessuto narrativo attraverso la musica. In questo progetto, la musica diventa il mezzo per far rivivere personaggi con cui Alessandrini ha avuto contatti casuali: attraverso storie quasi mitiche trasmesse a San Felice Circeo, dove Alessandrini è cresciuto, e a Roma, dove è nato.

Alessandrini ha rivelato di essere cresciuto musicalmente con un amore per i concept album e voleva che “Storytellers” fosse l’inizio di una lunga serie, affrontando tematiche diverse di volta in volta. In questo contesto, “Storytellers” non era solo un album, ma un progetto artistico più vasto che utilizza la musica come strumento narrativo, cercando di “rivestire” l’esperienza vissuta con la sua particolare interpretazione della musica.

Circe

Con Circe, Alessandrini ci offre un’opera che si distingue per la sua originalità e la sua capacità di coinvolgere l’ascoltatore in un’esperienza musicale unica. Circe è un album musicale unico che utilizza la musica come veicolo per raccontare storie.

La Storia di Circe

Il progetto Circe prende spunto dall’opera di Giovan Battista Gelli del 1549, in cui viene raccontato l’episodio dell’Odissea in cui Ulisse ottiene da Circe la facoltà di conversare con i suoi greci trasformati in animali.

Nell’opera Circe di Simone Alessandrini, Circe assume un significato simbolico molto profondo. Circe è una figura mitologica, una maga che nell’Odissea trasforma gli uomini in animali. Nel contesto dell’opera di Alessandrini, Circe rappresenta un ponte tra il mondo umano e il mondo animale, un mezzo attraverso il quale gli animali possono esprimere la loro visione del mondo.

Inoltre, Circe rappresenta la condizione umana nel suo aspetto più vulnerabile. Nonostante sia una dea immortale, Circe è destinata a perdere suo figlio, un mortale. Questa consapevolezza la rende più umana di qualsiasi altro mortale. Questo aspetto di Circe simboleggia la fragilità della vita umana e la sua inevitabile fine.

Infine, Circe simboleggia anche la possibilità di trasformazione e cambiamento. Attraverso la sua magia, Circe offre agli uomini la possibilità di vedere il mondo da una prospettiva diversa, quella degli animali. Questo cambio di prospettiva può essere visto come un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura e sulla nostra comprensione di noi stessi come esseri umani.

L’Ensemble Musicale

In questa opera musicale, ogni musicista rappresenta un animale che si racconta in maniera astratta, con le incursioni di Circe, il cui ruolo è assunto dal canto, come unico veicolo narrativo.

L’ensemble è composto da dodici musicisti, ognuno dei quali rappresenta un animale specifico e ciascuno di questi animali ha un significato simbolico unico.

  1. Ulisse (Simone Alessandrini – sax alto, flauti): Ulisse rappresenta l’umanità, la curiosità e il desiderio di esplorare e conoscere. È lui che interagisce con gli animali e cerca di comprendere la loro prospettiva.
  2. Circe (Laura Giavon – voce): Come ho menzionato prima, Circe rappresenta un ponte tra il mondo umano e il mondo animale, e simboleggia la trasformazione e il cambiamento.
  3. Vitello (Federico Pascucci – sax tenore, clarinetto, ney): Il vitello può simboleggiare l’innocenza e la vulnerabilità.
  4. Cavallo (Antonello Sorrentino – tromba e flicorno): Il cavallo è spesso associato alla forza, alla libertà e alla nobiltà.
  5. Serpe (Mariasole de Pascali – flauto traverso, ottavino): La serpe può rappresentare la saggezza, ma anche la tentazione e il pericolo.
  6. Leone (Federico D’Angelo – sax baritono, clarinetto basso, tuba): Il leone è un simbolo di coraggio, potere e regalità.
  7. Cerva (Giacomo Ancillotto – chitarre): La cerva può simboleggiare la grazia, la bellezza e la gentilezza.
  8. Lepre (Marcella Carboni – arpa): La lepre può rappresentare la velocità, l’agilità e la fertilità.
  9. Ostrica (Nazareno Caputo – vibrafono, marimba): L’ostrica può simboleggiare la pazienza, il mistero e il tesoro nascosto (come la perla all’interno dell’ostrica).
  10. Cane (Simone Pappalardo – elettronica e strumenti autocostruiti): Il cane è spesso associato alla lealtà, all’affetto e alla protezione.
  11. Talpa (Riccardo Gola – contrabbasso, basso elettrico): La talpa può rappresentare la perseveranza, il lavoro duro e la ricerca della verità sotto la superficie.
  12. Capro (Riccardo Gambatesa – batteria, percussioni): Il capro può simboleggiare la determinazione, la resilienza e la caparbietà.

Questi significati simbolici possono variare a seconda delle diverse interpretazioni culturali e personali. In “Circe”, questi animali rappresentano una varietà di caratteristiche umane e offrono una prospettiva unica sulla condizione umana.

L’album

Il genere musicale del disco è il jazz contemporaneo, ma con un andamento ciclico e tribale, che veste e denuda l’approccio a convenzioni e tecniche della tradizione musicale occidentale.

Il disco comprende 13 composizioni uniche, tra le quali “Leone” si distingue come il singolo di lancio, pubblicato il 31 maggio. L’opera ha fatto la sua prima apparizione ufficiale il 10 giugno 2023 alla Casa del Jazz di Roma. In quell’occasione, così come nel disco, l’ensemble si trasformava di brano in brano, alternando momenti intensi come l’overture a sezioni più minimali, come evidenziato in “Ostrica”, “La lepre e lo specchio”. Altre parti del disco presentano improvvisazioni audaci, se non sperimentali, come in “Il cane”, che si contrappongono a sezioni di scrittura verticale densa e meticolosa, come in “Canto della Cerva”, “Cavallo e Mal D’Amore”. Tuttavia, queste distinzioni non dovrebbero essere considerate come rigide o categoriche, ma piuttosto come sfumature all’interno di un’opera complessa e sfaccettata.

Dalla Formazione al Successo: La Crescita di Simone Alessandrini

A nostro parere, Circe rappresenta l’apice della carriera di Simone Alessandrini, consolidando la sua posizione come un rinomato compositore, arrangiatore e leader di band. Il progetto di Alessandrini, iniziato circa 8 anni fa come quartetto, si è evoluto nel tempo fino a diventare un ensemble orchestrale di dodici elementi, passando attraverso diverse fasi come quintetto e sestetto.

Dal punto di vista musicale, Circe si distingue per il suo stile jazz contemporaneo, arricchito dalla presenza di noti jazzisti. Tuttavia, le capacità di Alessandrini non vengono offuscate, anzi, il suo background classico emerge chiaramente, aggiungendo un ulteriore livello di profondità all’opera.

In sintesi, riteniamo che Circe sia un vero capolavoro musicale, un’opera che consigliamo vivamente di ascoltare e di aggiungere alla propria collezione musicale personale.

Simone Alessandrini - Circe
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