Kallaama – il concept album di Marco Albani

Un concept album sui sentimenti universali: ecco cosa è Kallaama, il nuovo lavoro discografico di Marco Albani

Dopo un periodo di ricerca interiore, mercoledì 29 settembre, il chitarrista e compositore Marco Albani pubblica il concept album “Kallaama” (Delta-Top/Believe Digital). Il terzo lavoro discografico di Albani è disponibile nei negozi, nelle principali piattaforme streaming e nei digital store, come Spotify, Amazon e Deezer.

Kallaama: un incontro tra la melodia chitarristica e la vocalità maschile e femminile, un percorso emozionale tra sentimenti condivisi dall’intera umanità.

Marco Albani da sempre è impegnato sulla sottile linea di confine tra jazz acustico e world music. Le sue composizioni sono ricche di sonorità mediterranee, africane e sudamericane e trasmettono messaggi e valori carichi di significato. La sua musica ha un linguaggio diretto che coinvolge emotivamente all’insegna dell’incontro e della contaminazione tra ritmi e melodie del mondo. Le sue composizioni sono ricche di suggestioni provenienti da diverse culture e presta grande attenzione agli arrangiamenti e al suono d’ambientazione.

Il significato di Kallaama

Francis Alina Ascione

Kallaama nell’idioma Wolof del Senegal significa “linguaggio”: quello universale della musica, che va oltre i confini delle nazioni, delle tradizioni e delle culture. Un crossover che nel disco è rappresentato dalla presenza di autori ed interpreti di livello internazionale e di stili differenti quali Frances Alina Ascione, Kaw Sissoko, Andrea Sanchini, Umberto Vitiello, Clea Scala, Carla Cocco e Velka-Sai, oltre al noto sassofonista argentino Javier Girotto che, come voce “ultima” del disco, interpreta al sax il brano conclusivo “The Right Place” condividendone la scrittura.

Javier Girotto

L’album sarà in rotazione a livello internazionale grazie alla prestigiosa piattaforma statunitense Smooth Jazz, a partire dal 1° ottobre. La pubblicazione è stata anticipata il 10 settembre dal singolo Mari Mari Miu (featuring Carla Cocco), accompagnato da un emozionante videoclip (https://youtu.be/4KA1CPEChUI) diretto dal regista Mario Giua Marassi e ambientato in tre suggestive location sarde: la Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, Porto Flavia di Masua e la Laveria Lamarmora di Nebida.

Kallaama: le nove composizioni

Nove i brani originali che compongono l’album. Madiba è il brano d’apertura interpretato dalla vocalità blues-soul-gospel Francis Alina Ascione. La canzone è dedicata a Nelson Mandela, leader carismatico il cui ricordo trasmette calore e saggezza, potere e generosità, comprensione e perdono. Lokho Lokho è sviluppato sull’istintiva vocalità di Kaw Sissoko, sulla kora e sulle percussioni africane, narrando la storia di due giovani uniti nell’amore sin dall’infanzia, ma poi forzatamente separati in età adulta per motivi familiari ed economici: episodio purtroppo frequente in terra africana.

Running To You rappresenta la fiducia nell’amore. In esso scopriamo un’appassionata performance vocale di Andrea Sanchini e al sax baritono Javier Girotto. Javier, dopo l’energico assolo centrale, accompagna il testo con gusto e interplay. La Joie de Vivre è ispirato dall’omonimo quadro di Pablo Picasso esposto al Museo Picasso di Antibes (Francia). È la storia di un amore ritrovato in età matura. La canzone è interpretata dalla voce di Umberto Vitiello in una atmosfera jazzistica essenziale, onirica, sospesa nel “senza-tempo”. Con la voce di Vitiello ascoltiamo il pianoforte di Martino Onorato che alterna accordi alterati e note di virtuosismo con misurata leggerezza.

Freedom è un brano strumentale dedicato alla libertà a cui tutti i popoli oppressi aspirano. I vocalizzi di Umberto Vitiello, nella sezione centrale, esprimono il grido di dolore degli uomini che lottano con tutte le loro forze per riconquistarla, anche a rischio della vita.

L’energia dei bambini

A Greater Smile, interpretato da Clea Scala, descrive l’energia dei bambini africani in un punto di vista rovesciato che fa riflettere e contestualizzare i falsi dolori dell’umanità cosiddetta “civilizzata”. Insieme alla kora di Kaw Sissoko, nel brano sono presenti le voci dei bambini registrate in Zambia all’Africa Sarda Studio di Lusaka, sotto la direzione di Carla Cocco.

Mari Mari Miu è un incontro tra la melodia chitarristico/mediterranea e la solare vocalità della lingua Sarda Campidanese con l’interpretazione di Carla Cocco. Tradizione e innovazione si intrecciano in un caleidoscopio di emozioni, per raccontare, attraverso il suono, un percorso che va dall’oscurità alla luce.

La titletrack

Kallaama, cantata in una lingua ancestrale al di fuori di idiomi e significati semantici, è la title track del disco. Un puro grido dell’anima che riesce a liberarsi dalla pesantezza e dalla fisicità del mondo terreno per approdare in una nuova dimensione, in un “plateau” di assoluta consapevolezza. Emozionante la performance vocale di Velka-Sai, caratterizzata da un utilizzo della voce ispirato e tecnicamente peculiare.

The Right Place è il brano di chiusura dell’album. Attraverso questo strumentale si prova a descrivere la visione di una dimensione “altra”, raggiunta dopo il doloroso percorso dell’Anima del brano precedente. È il “posto giusto” dove tutto è ormai compiuto, rappresentato da una atmosfera onirica, luminosa e sospesa. Guest Star il sax soprano di Javier Girotto che ci parla con ispirata verità e dolcezza.

Prima di Kaallama

Prima di “Kaallama”, Marco Albani ha pubblicato due album. Il primo, “Chronos” (Delta-Top/Believe Digital, 2006), ha riscosso immediati consensi da parte della critica specializzata ed è stato inserito nella programmazione di Smooth Jazz, nonché in quella di molte radio private italiane ed estere. Nel 2010 è uscito il secondo album “Encuentro” (Delta-Top/Believe Digital), un appassionato viaggio nel cuore della musica latino-americana con grandi artisti della scena italiana e internazionale come Maurizio Giammarco, Marco Siniscalco, Rocco Zifarelli, Gianni Iorio, Carlos Sarmiento, Gnu Quartet, Raul Scebba, Umberto Vitiello, Sanjay Kansa Banik e Roland Ricaurte.

Marco Albani

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