Davide Intini e il suo quartetto ci deliziano con il loro esordio discografico intitolato “Ego Taming”. Questo album rappresenta un’importante pietra miliare nella carriera del talentuoso sassofonista, offrendo al pubblico un’esperienza musicale avvincente e profonda. Nel cuore di “Ego Taming” risiede il desiderio di dominare il proprio ego attraverso la musica.
Davide ci invita all’ascolto di sue composizioni originali che prendono vita grazie all’abilità e all’intesa del quartetto. L’album rappresenta un’ode all’autenticità e alla consapevolezza artistica.
Intini e il suo quartetto si sono formati grazie a un percorso di studi impegnativo e ad esperienze musicali variegate. Ognuno dei membri del quartetto porta con sé una biografia ricca di successi e collaborazioni con artisti di spicco.
Intini Quartet
Davide Intini – Il sassofonista milanese, nato nel 1993, ha iniziato il suo percorso musicale sin da giovane, appassionandosi al jazz e al sassofono. Attraverso anni di studio e esperienze internazionali, ha affinato la sua abilità musicale, diventando un vero maestro dello strumento. La sua passione per la musica jazz lo ha portato a esplorare nuovi orizzonti, facendo di essa il centro della sua vita artistica.
Diego Albini – Il pianista, classe 1996, ha coltivato la sua passione per il jazz fin da adolescente. Attraverso studi accademici e l’incontro con maestri di spicco, ha sviluppato un talento unico nel suonare il pianoforte jazz. La sua sensibilità e la sua capacità di improvvisazione si fondono perfettamente con il sassofono di Intini, creando un connubio musicale straordinario.
Enrico Palmieri – Il contrabbassista, iniziato nel mondo della musica a soli 12 anni, ha dedicato la sua vita allo studio e alla perfezione del basso elettrico. Con il tempo, ha affiancato al suo strumento principale anche il contrabbasso jazz, diventando un musicista eclettico e versatile. La sua presenza nel quartetto di Intini conferisce una solida base ritmica e una profondità armonica al suono complessivo.
Alfonso Donadio – Il batterista, classe ’91, è stato introdotto alla batteria sin da giovane. Ha conseguito il diploma di batteria jazz al conservatorio di Milano, sviluppando una passione per il groove e l’interplay. La sua esperienza nel campo della musica nera gli ha permesso di collaborare con artisti di diversi generi, donando al quartetto una solida sezione ritmica.
L’esplorazione di sé attraverso Ego Taming
Ego Taming di Davide Intini è un album che si distingue per la sua freschezza e originalità. Il sassofonista italiano dimostra un’abilità straordinaria nel trasmettere emozioni attraverso le note del suo strumento, offrendo al pubblico un’esperienza musicale coinvolgente e appagante.
Le composizioni originali di Intini si fondono organicamente, pur mantenendo ognuna la propria identità e personalità distintiva. Questo aspetto conferisce a “Ego Taming” un senso di coesione e al contempo una piacevole diversità. Le tracce originali dell’album ci portano in un viaggio attraverso i vari colori e le sfumature del jazz contemporaneo.
La tracklist dell’album presenta alcune gemme musicali che meritano di essere sottolineate. Ad esempio, “Zone In”, il singolo di anticipazione, è un brano che cattura immediatamente l’attenzione con le sue melodie avvolgenti e l’improvvisazione creativa. È un’ottima introduzione al mondo sonoro che Davide Intini ha creato con il suo quartetto.
Brani come “21-2” e “Still Hoping” mostrano la capacità di Intini di creare melodie suggestive e arrangiamenti ricchi di sfumature. Ogni brano ha una sua identità unica, permettendo all’ascoltatore di immergersi in un mondo sonoro emozionante e avvolgente. La title-track da sfogo alla capacità improvvisativa di Intini. “Safe Space” ti crea un’intima zona d’ascolto mentre “Strike Back” è quel brano che ci ricorda che la vita è bella anche senza quei Reels di pochi secondi.
Un’altra traccia degna di nota è “In Your Own Sweet Way”, omaggio a Dave Brubeck. In questa reinterpretazione, Intini e il suo quartetto dimostrano una profonda sensibilità nell’interpretare il classico, mettendo in luce la loro abilità tecnica e il rispetto per la tradizione jazzistica.
La maestria di Davide Intini dietro le quinte di ‘Ego Taming’
La produzione e registrazione di “Ego Taming” meritano un plauso speciale. Davide Intini, oltre ad essere un talentuoso sassofonista, si è dedicato con maestria anche alla produzione di questo album. Il suo impegno e la sua attenzione ai dettagli si riflettono in ogni nota e nelle qualità sonore di ogni traccia.
Intini ha sapientemente guidato il processo di registrazione, assicurandosi che ogni strumento risaltasse nel mix finale. L’equilibrio tra il sassofono, il pianoforte, il contrabbasso e la batteria è perfetto, consentendo a ciascun elemento di brillare nel proprio ruolo all’interno delle composizioni. La presenza di ogni strumento è nitida e definita.
Infine, mettiamo anche in risalto tutto il lavoro di packaging. La grafica e la stilizzazione particolare del quartetto e dei testi è particolare ma, soprattutto, originale e simpatico.
“Ego Taming” di Davide Intini è un lavoro straordinario che rivela il talento e la sensibilità artistica di questo giovane sassofonista. La sua ricerca artistica, la sua maestria strumentale e la sua attenzione per i dettagli hanno dato vita a un album che cattura l’anima del jazz contemporaneo. Con una combinazione di brani originali e un omaggio al passato, Intini ci offre un’esperienza musicale emozionante e autentica.
Questa è la conclusione della recensione di “Ego Taming” di Davide Intini. Speriamo che questa analisi dettagliata possa fornire un’idea chiara e completa dell’album. Speriamo che questo articolo abbia catturato l’essenza e l’importanza di questo lavoro musicale straordinario.
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