Keeping Company – Bill Laurance e Michael League
Etichetta discografica: Act Music
Data di uscita: 01 novembre 2024
Il duo Bill Laurance e Michael League è ben noto a tutti voi followers di Jazz in Family, avendoli proposti più volte sia sulle pagine del sito che nelle puntate radiofoniche. Si tratta di un duo che abbiamo imparato ad apprezzare sia con gli Snarky Puppy, la loro band d’origine, che in altri lavori da leader o con altri artisti. Li abbiamo già apprezzati con il loro precedente album in duo intitolato “Where You Wish You Were”.
A beneficio di chi non li conosce, ecco una breve biografia dei due musicisti.
Bill Laurance
è un pianista, tastierista e compositore britannico. La sua musica, come membro originale del gruppo Snarky Puppy (vincitore di 5 Grammy Awards), ha raggiunto un pubblico internazionale, con tour in tutto il mondo e centinaia di concerti.
Laurance ha studiato composizione classica all’Università di Leeds, esplorando generi come jazz, funk e drum’n’bass. Da allora ha affinato il suo approccio melodico, insieme alla sua intensa abilità improvvisativa, forgiando uno stile personale distintivo che abbraccia sensibilità classiche inglesi, elettroniche e jazz-rock, insieme a groove contemporanei.
Oltre alla sua attività con gli Snarky Puppy, Laurance ha collaborato con artisti del calibro di David Crosby, Morcheeba, Salif Keita, Terence Blanchard, Susana Baca, Lalah Hathaway, Laura Mvula, Jacob Collier, Musiq Soul Child, Khalid Sansi, Chris Potter, Lionel Loueke, Carlos Malta, la Metropole Orchestra e la WDR Big Band.
Ha anche lavorato estesamente nel mondo della danza con compagnie come Alvin Ailey, Ballet Rambert, Matthew Bourne’s Adventures in Motion Pictures, Phoenix Dance, Northern Ballet Theatre e l’English National Ballet.
Michael League
nato il 24 aprile 1984 in California, è un compositore, produttore e polistrumentista americano. È il leader della band strumentale Snarky Puppy e dell’ensemble musicale internazionale Bokanté. Ha anche fondato la band Forq con il tastierista Henry Hey ed è proprietario e fondatore dell’etichetta discografica GroundUP Music. League ha vinto cinque Grammy Awards.
League ha iniziato a suonare la chitarra a 13 anni e il basso a 17 anni. Ha studiato jazz all’Università del Nord Texas e ha trascorso tre anni suonando nella scena gospel e R&B di Dallas. Si è esibito con artisti gospel come Walter Hawkins, Kirk Franklin, Marvin Sapp, Myron Butler & Levi e Israel Houghton. È stato anche membro regolare della band di supporto di Erykah Badu, i Gritz.
Nel 2009, League si è trasferito a Brooklyn, New York. Oltre al suo lavoro con gli Snarky Puppy e Bokanté, League si è esibito o ha registrato con artisti come Laura Mvula, Lalah Hathaway, Joe Walsh, Chris Thile, Michael McDonald, Terence Blanchard, Esperanza Spalding, Joshua Redman, Wayne Krantz, Chris Potter, Salif Keita, Eliades Ochoa, Fatoumata Diawara, Bassekou Kouyate, Susana Baca e Kardeş Türküler.
League è stato anche direttore musicale di David Crosby nella sua band itinerante Lighthouse, insieme a Becca Stevens e Michelle Willis. Nel 2020 si è trasferito in Catalogna, Spagna. Nel 2021 ha pubblicato il suo album di debutto da solista “So Many Me” su GroundUP Music
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Keeping Company: intimo e autentico
Bill Laurance e Michael League, nomi che risuonano familiari agli appassionati di jazz contemporaneo, tornano con il loro secondo album in duo, “Keeping Company”, un lavoro che si discosta nettamente dall’esuberanza e dalla potenza degli Snarky Puppy, per concentrarsi su un’introspezione musicale condivisa.
“Keeping Company” è un album che affonda le sue radici nella musica da camera, pur mantenendo un’anima jazz. L’influenza della musica folk americana si fonde con sonorità che richiamano atmosfere mediterranee, creando un sound unico e suggestivo.
L’album è stato registrato presso l’Estudio Vint di Els Prats de Rei in Catalogna, Spagna, sotto la guida del produttore Nic Hard, che ha contribuito a creare un’atmosfera intima e “live”. Il suono è caldo e avvolgente, grazie anche alla scelta di strumenti acustici.
Bill Laurance si concentra sul pianoforte, rinunciando alle tastiere elettroniche, prediligendo melodie cantabili e arrangiamenti ritmicamente intelligenti. Michael League, invece, sceglie il basso acustico fretless e l’oud, strumento a corde di origine mediorientale. La sua tecnica non convenzionale, quasi blues, conferisce all’oud un’espressività unica, creando un dialogo affascinante con il pianoforte.
L’approccio minimalista del duo si riflette anche nella scrittura dei brani, che appaiono come miniature, spunti melodici che lasciano spazio all’improvvisazione. In “Escher“, ad esempio, la melodia si sviluppa in modo frammentato, quasi a voler ricreare le illusioni ottiche del celebre artista.
In “Stonemaker“, invece, il ritmo incalzante del basso si intreccia con il pianoforte in un crescendo emozionante.
La scelta di registrare l’album quasi interamente dal vivo, con pochissime sovraincisioni, conferisce a “Keeping Company” un’aura di autenticità e spontaneità. L’affiatamento tra i due musicisti è palpabile in ogni brano, frutto di un’amicizia e di una collaborazione ventennale.
Keeping Company: evoluzione raffinata
Partendo dall’analisi delle principali differenze tra “Where You Wish You Were” e “Keeping Company“, emerge chiaramente come quest’ultimo rappresenti un’evoluzione significativa nel percorso musicale di Bill Laurance e Michael League.
Keeping Company non è semplicemente un seguito del precedente lavoro, ma un passo avanti deciso verso una maturità artistica più profonda. La scrittura dei brani si presenta più raffinata, con melodie che si insinuano nell’anima e arrangiamenti che, pur nella loro essenzialità, creano un’atmosfera ricca di sfumature. L’approccio “live”, con la quasi totale assenza di sovraincisioni, accentua ulteriormente il senso di autenticità e di intimità che permea l’intero album.
Rispetto a “Where You Wish You Were”, “Keeping Company” si spinge oltre i confini precedentemente esplorati, introducendo nuove influenze e sonorità. Si percepisce una maggiore libertà espressiva da parte di entrambi i musicisti, come se la consolidata amicizia e la profonda intesa musicale avessero infuso loro una sicurezza tale da permettere una maggiore sperimentazione.
L’utilizzo dell’oud, strumento a corde di origine mediorientale, conferisce all’album un’aura esotica e suggestiva. La scelta di League di suonare l’oud in modo non convenzionale, quasi come una chitarra slide blues, aggiunge un ulteriore elemento di originalità al sound del duo.
La complicità tra i due musicisti è palpabile in ogni brano, un’alchimia che si è sviluppata e consolidata nel corso di vent’anni di amicizia e di collaborazione musicale. “Keeping Company” è la testimonianza sonora di un sodalizio artistico profondo, un’esplorazione musicale continua che, come suggerisce il titolo stesso, si nutre della reciproca compagnia e del piacere di “fare musica insieme”.
Keeping Company si conferma, quindi, un’uscita discografica di grande spessore, un album che saprà conquistare gli appassionati di jazz e non solo. Con la consueta sicurezza che contraddistingue Jazz in Family, consigliamo vivamente l’ascolto di questo disco, un’esperienza musicale che saprà emozionare e affascinare.
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