La puntata del 1° novembre 2018 di Terzo Tempo, forse, ci vedrà più sintetici in quello che stiamo per scrivere. L’intento è quello di riuscire a tirar fuori qualche ora di relax anche per noi. Proviamo, iniziamo a scrivere e vediamo cosa nè viene fuori. D’altronde, è bello scrivere, comunicare ed esprimere le emozioni che suscitano dei bei brani musicali.
Partiamo con la grafica della cover del podcast. Questa volta, abbiamo scelto una pittura di Dianne Parks
Dianne Parks è nata e cresciuta a New Orleans e ha ricevuto la sua educazione artistica presso la McCrady School of Fine Art nel quartiere francese. Ha dipinto la sua città natale per oltre 30 anni e il suo lavoro è in collezioni negli Stati Uniti e all’estero. Nei suoi dipinti, Dianne dipinge il modo di vivere della città, catturando la luce, il ritmo e il romanticismo che sono l’essenza di New Orleans e del sud della Louisiana. Dianne ha la sua casa sulla North Shore a Mandeville ed è membro del Consiglio delle Arti di New Orleans, New Orleans Art Association, Art for Madisonville e St. Tammany Art Association.
“New Orleans è la mia casa e il mio amore! … Mi sforzo di catturare la vivacità e il colore che è unico nella nostra zona. Quando guardi i miei dipinti, vorrei che tu vedessi la scena reale e ascoltassi la musica! ”
“In altri luoghi, la cultura arriva dall’alto in basso, a New Orleans, bolle dalle strade”. Ellis Marsalis, Musicista Jazz di New Orleans
Questa settimana:
- Il podcast
- La lista dei brani presentati
- Il mini commento su alcuni album
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Podcast
Ecco il player settimanale. Rilassatevi e buon Ascolto!
La Playlist
Titolo | Artista/Gruppo | Album |
Endless Mirrors | Kulu sé Mama | Nécessaire de voyage |
Flowers of Your Body | Filippo Bubbico | Sun Village |
Fried Chicken | Nicola Cristante | Koan |
Le Solite Cose | Maurizio Brunod, Gabriele Boggio Ferraris, Aldo Mella | Italian Jazz Book, Vol. 1 |
Every little things she does is magic | Humpty Duo | Syncrhonicities |
Saints Friends | Kermit Ruffins | Saints Friends |
Sequenza / Gazzelloni | Nestor Torres | Jazz Flute Traditions |
Looking Forward | Justin Kauflin | Coming Home |
How the Heart Approaches What It Yearns | Paul Simon | In the Blue Light |
The Sun Whose Rays – Live At Teatro La Fenice, Venice / 2006 | Keith Jarrett | The Sun Whose Rays (Live At Teatro La Fenice, Venice / 2006) |
Nella playlist della puntata
Ci piace segnalare ed evidenziare:
(cliccando sulle cover degli album verrai reindirizzato al loro ascolto su una piattaforma di streaming)
Alea & The Sit - Generation
Alea & The Sit, è una formazione composta da quattro elementi e di cui la cantautrice brindisina Alea, con l’accento sulla prima A – come ama precisare sul suo profilo instagram, è la leader di questo gruppo. Il quartetto si completa con Giuseppe Trivigno al pianoforte e synth, Giuseppe Pignatelli al basso elettrico e Aris Volpe alla batteria e drum pad. Generation è il titolo del loro secondo album pubblicato grazie ad un bando di concorso vinto con Puglia Sound Records 2018 e ad una raccolta fondi on line sulla piattaforma di MusicRaiser.
La loro musica è orientata soprattutto verso uno smooth jazz con influenze di soul ed R&B. Nell’album trovate ed ascoltate 9 canzoni, più un preludio strumentale ad una di esse, Pick Me Up
Tra i brani del disco vi è, anche, una versione Radio Edit di Dadaism, brano presentato come singolo di anteprima dell’intero cd.
Altra caratteristica, che contraddistingue questo lavoro, e che siamo di fronte a brani che contengono dei testi, insomma non pezzi strumentali ma vere e proprie canzoni.
I testi, ci parlano di una generazione alla costante ricerca di identità e di conferme, della propria realizzazione lavorativa e personale all’interno di un contesto storico dove tutto sembra essere solo “immagine”. Cerca però di offrire anche una risposta a questa situazione proponendo un apertura verso altre realtà culturali tutte da scoprire ed amare, concretizzando il lavoro discografico anche attraverso delle special guest come il percussionista senegalese Meissa Ndiaye nel brano Joie, interessante tributo allo spiritual e alla musica tribale africana.
Rite of Passage - Jimbo Tribe
Il Jimbo Tribe è una... "Tribù"... di 3 elementi in una delle più classiche formazioni che possiamo ascoltare nel mondo del jazz: pianoforte, contrabbasso e batteria. Dietro gli strumenti, la parte più importante, ci sono tre giovani musicisti che si materializzano nelle persone di: Dario Piccioni, contrabbassista romano – Lewis Saccocci, piano e fhender rodes ma anche componente dei Bear Trip – Nicolò De Caro, batterista marchigiano residente a Roma ed anch’egli componente dei Bear Trip (sostituito ad un recente concerto live da Valerio Vantaggio, di Frosinone, e presentato come una new entry)
I Jimbo Tribe sono al loro secondo disco per l’etichetta discografica Alfa Music e questa volta hanno una special guest: Antonello Sorrentino alla tromba in 6 degli 8 brani che compongono Rite of Passage.
Partiamo con le affinità che legano questo disco al precedente Jimbology.
Entrambi i dischi sono accompagnati dalle presentazioni di due noti musicisti jazz italiani: il primo da Roberto Gatto ed il secondo da Danilo Rea. I libri buoni si fanno accompagnare dalla prefazione di un personaggio famoso e la cosa ci piace, ma qui siamo di fronte ad un cd e ci farebbe piacere anche una nota di rilascio da parte del terzetto.
D’altronde, e qui tocchiamo la seconda affinità, se siete capaci di scrivere della bella musica sarete certamente capaci di scrivere una buona nota di rilascio.
Il disco, come abbiamo lasciato già trasparire, ha delle composizioni originali scritte, ancora una volta, da Lewis Saccocci. Trova spazio anche Dario Piccioni nell’includere tre sue composizioni (Sole Bianco, Road To Edessa e Turchese). Ultima nota è il confronto che il trio decide di affrontare verso Miles Davis: Nardis è l’unico brano non originale del disco.
Il risultato complessivo mostra un trio ben affiatato e con una capacità compositiva volta a realizzare musiche dinamiche ed evolute, ben ideate ed in grado di toccare vari stati emozionali e sensoriali.
TOP JAZZ ALBUM
Dopo il successo ottenuto da Ugo Moroni, questa settimana si contendono il podio della nostra speciale classifica due album italiani in cui la fanno da protagonista tre splendide donne (in realtà una è argentina) ed uno dei migliori pianisti del nuovo panorama jazzistico statunitense. Insomma, anche questa settimana una classifica da non perdere e tutta da ascoltare grazie, anche, alle tante novità presenti.
Vi aspettiamo in tanti sulla TOP JAZZ ALBUM. Sopratutto condividete con tutti i vostri amici questa simpatica possibilità di diffusione della musica jazz.
Attivate le notifiche per il prossimo appuntamento di TERZO TEMPO e non mancate di esserci. Bye, bye!!!
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