[mks_dropcap style=”square” size=”36″ bg_color=”#0a0a0a” txt_color=”#ffffff”]La[/mks_dropcap] puntata del 16 febbraio sarà l’occasione per rileggere la storia dei primi passi del jazz. Avremo l’opportunità di capire la giusta dizione della parola “Jazz” ed avremo la possibilità di ascoltare una musica “difficile” e che raramente ascoltiamo: [mks_highlight color=”#eded50″]IL JAZZ[/mks_highlight] Il jazz, una musica “for dance” , come riporta l’etichetta del primo disco di jazz.
L’occasione
[mks_dropcap style=”square” size=”36″ bg_color=”#000000″ txt_color=”#ffffff”]L’[/mks_dropcap] occasione ci viene data dalla ricorrenza dei 100 anni dall’incisione di quel primo disco jazz. Notizia già ampiamente anticipata da diversi media e social, diverso tempo prima della data reale (e come se i vostri familiari parlino del vostro compleanno un mese prima, e quel giorno …). Sicuramente nei prossimi giorni e settimane ci saranno delle importanti iniziative commemorative dell’evento (negli States e… in Italia). Sarà certamente occasione per riparlarne, come tema centrale, all’International Jazz Day (Jazz in Family presente con… 😉 ). Noi nè parleremo fin d’ora con lo special speaker di questa puntata.
Special Speaker
[mks_dropcap style=”square” size=”36″ bg_color=”#000000″ txt_color=”#ffffff”]A[/mks_dropcap] farci compagnia, in questo appuntamento, ci sarà una persona speciale. Siamo quasi titubanti nel rivelarvi il suo nome, prima della fine di questo post. Manteniamo ancora la suspense. E’ italiano ed ha avuto il privilegio di suonare con Joe Venuti, Teddy Wilson, Buck Pizzarelli, Tony Scott, solo per citare qualcuno dei più celebri. E’ stato direttore artistico e collaboratore di case discografiche e festival jazz. Ha conosciuto bene Monk, Davis, Sinatra… . Insegna, a giusto titolo, la storia del jazz. Nella sua carriera artistica vanta anche delle performance da attore e conduttore televisivo e radiofonico.
Egli ci ha fornito la sua personale playlist di pezzi musicali (solo jazz, in questo caso). Come gli altri special speaker avuti in trasmissione, in collegamento telefonico. Cinque pezzi, mediamente di breve durata, e poi tutta la sua passione e il suo spirito di fervente jazzista.
Egli non vive di jazz, egli vive per il jazz.
Abbiamo parlato tanto, oltre quello che ascolterete nella puntata, ma ci è rimasto ancora tanto da chiedere e farci raccontare, spiegare. Il prezioso e integrale documento registrato farà parte del nostro archivio e diventerà sempre più… prezioso.
Qualcuno snobberà il suo pensiero e la verve critica verso il jazz moderno, e non solo. Sarà quel qualcuno che non ha voglia di capire o quel qualcuno che ha interessi… diversi. Sarà quello stesso qualcuno che in un momento, speriamo lontano, della vita, dirà: “Era una grande persona” (giusto per salvare l’apparenza). Noi diamo valore, oggi, alle persone e alla vita, almeno ci proviamo.
Jazz: giezz o giaaass
[mks_dropcap style=”square” size=”36″ bg_color=”#000000″ txt_color=”#ffffff”]Con[/mks_dropcap] il Maestro, scopriremo, capiremo e comprenderemo la giusta pronuncia della parola Jazz, oltre alle differenze stilistiche e musicali. Se poi nei prossimi tempi continueremo a sbagliare sarà per una mera banalità, una mera confusione mentale che regna sovrana nel nostro cervello 😆 . Nella sostanza, però, avremo capito, anche, che, per certi versi, la differenza tra giezz e giaaass è un pò come la differenza che c’è tra il rock è il rock’n roll, abissale. (Maestro, non ci bacchetti per questo paragone!)
#senzapolemica e #senzafraintendimenti: speriamo che il modello di treno locale, o il noto transgender, non complichino ancora di più la declamazione della parola #jazz.
La presenza del nostro special speaker, però, non terminerà con la puntata del 16 febbraio. Anche se idealmente, ed in via del tutto eccezionale, egli ci terrà compagnia per altre 4 puntate. Al termine di tutto abbiamo avuto il piacere di ricevere una sua mail nella quale ci suggeriva l’ascolto di 4 pezzi, tutti dello stesso autore. Un suggerimento scaturito dai contenuti della nostra chiacchierata privata. Musica che già conoscerete, probabilmente, ma che, comunque, vogliamo condividere con voi al termine delle nostre prossime puntate. L’autore di questi pezzi era Bix Beiderbecke, mentre il nostro special speaker è… LINO PATRUNO.
Tornare … a scuola, con un maestro così, è un piacere!!!
Non mancate all’ascolto, qui o così.
#jazzkeepsthedoctoraway
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