La puntata del 24 Gennaio 2019 continua a tessere un sottile filo che, a volte, noi per primi non riusciamo ad intravedere. Cosa intendiamo? Presto detto!
La musica, e le arti in generale, sono tra le attività umane che più elevano lo spirito e la cultura verso una dimensione che ci distacca dall’istinto animale. Il jazz, con la sua vocazione ad improvvisare, permette al solista di rappresentare la vita quotidiana: improvvisare e vivere insieme agli altri che, volontariamente o involontariamente, segnano il nostro contesto di vita.
Agiamo, con altri, guidati da una tensione e da una coscienza volta al miglioramento nostro e delle nostre società. Un agire che a volte, invece, è guidato, semmai senza rendercene conto, da egocentrismo, superbia, e altri atteggiamenti poco edificanti.
L’ambiente jazzistico non è esente da queste negatività, non nascondiamolo.
Cerchiamo, però, di evidenziare e creare quanto di positivo avviene in questo mondo.
Ritornando al sottile filo iniziale, riascoltando la registrazione di questa puntata radiofonica, ci siamo resi conto di una serie di cose. I brani che abbiamo suonato travalicano confini geografici e di tempo, trasportano culture e pensieri con una facilità ed una velocità sempre più esagerata. Nella puntata abbiamo evidenziato l’attualità e la freschezza musicale di alcuni brani del recente passato del jazz. Abbiamo suonato un estratto, di un nuovo disco, di una cantante italiana (Michela Lombardi) che interpretava i testi di un autore inglese (Sting). Abbiamo suonato (in Italia) una big band straniera (Zurich Jazz Orchestra), diretta da un tedesco (Steffen Schorn), che proponeva una composizione dedicata ad un altro continente (l’Africa).
Sembrano cose banali ma che fino a pochi decenni fà erano i sogni dei nostri predecessori: la concretizzazione di un Europa più unita, che si completa con la cultura e non solo con l’economia – aspetto comunque inseparabile e imprescindibile. I rischi di fallimento sono ancora elevati (Brexit) ma senza abbassare la guardia l’Unione Europea diventa un obiettivo sempre più concreto. Un passo fondamentale, un altro, verso un mondo senza “muri” che minino quanto sancito nella “Costituzione dei diritti fondamentali dell’Uomo”.
Suggerire l’ascolto e suonare i diversi “tipi” di jazz è il nostro personale modo di dire “NO” ai razzismi. E’ il creare, quel sottile filo, utile a tessere un vestito nuovo e più bello per il mondo che verrà.
Questa Settimana
- Il podcast e la playlist
- Il mini commento su alcuni album
- La Top Jazz Album
- …on tube!!!
Il Podcast
Ecco il player per poter ascoltare la puntata numero 117 di Jazz in Family. Buon ascolto!!!
La playlist della settimana
Titolo | Artista/Gruppo | Album |
Feed the Chicken (feat. Stanton Moore, Cory Wong, Michael B. Nelson & Tucker Antell) | Redtenbacher’s Funkestra, Stanton Moore, Cory Wong, Michael B. Nelson, Tucker Antell | Feed The Chicken |
Uman | KOKOROKO | Uman |
Africa, Pt. I | Zurich Jazz Orchestra, Theo Kapilidis, Pius Baschnagel | Three Pictures |
Grooves (Live) | Steffen Schorn Ensemble | Cellular Structures (Live) |
Isle of Java | Marc Cary | Isle of Java |
One for Us (Live) | The Michel Petrucciani Trio | One Night in Karlsruhe (Live) |
Let Him Live (feat. Matt Gold, Dave Miller, Matt Ulery & Quin Kirchner) | Greg Ward Presents Rogue Parade, Matt Gold, Dave Miller, Matt Ulery, Quin Kirchner | Stomping Off From Greenwood (feat. Matt Gold, Dave Miller, Matt Ulery & Quin Kirchner) |
Circeo | Gil Cuppini Quintet | Gil Cuppini Quintet |
Voulez-Vous…? | Maria Pia De Vito, John Taylor, Gianluigi Trovesi, Enzo Pietropaoli, Federico Sanesi | Phonè |
Every Little Thing She Does Is Magic | Michela Lombardi, Piero Frassi Circles Trio | Shape Of My Heart (The Music Of Sting) |
Nella playlist della puntata
Ci piace segnalare ed evidenziare:
(cliccando sulle cover degli album verrai reindirizzato al loro ascolto su una piattaforma di streaming)
Stomping off from Greenwood - Greg Ward Presents Rogue Parade
Il sassofonista e compositore di Chicago Greg Ward (Tortoise, Lupe Fiasco, Makaya McCraven, Mike Reed) presenta un nuovo gruppo, i Rogue Parade, composto da un quintetto di musicisti da pesi massimi, sempre di Chicago: Matt Gold e Dave Miller (chitarra ed effetti), Matt Ulery (basso) e Quin Kirchner (batteria). Proprio la sua esperienza con quanto sta avvenendo nel movimento jazzistico britannico ci ha spinto ad un ascolto attento e da condividere.
Il lavoro è ispirato da un classico di Charles Mingus: The Black Saint and The Sinner Lady (Impulse!, 1963) e sembra particolarmente adatto per la personalità musicale di Ward. Il suo Sax Contralto ha un tono che ricorda i contralti del blues suonato a Chicago proprio tra la fine degli anni ’50 e gl’inizi dei ’60. Non mancano riferimenti ai suoni più energetici della fusion degli anni ’70.
Il gruppo è nato grazie ad una lunga serie di esibizioni live ed ha sviluppato un interplay evidente in queste registrazioni. Le chitarre si aggrovigliano e si intrecciano facilmente, i riff nascono durante gli assoli. Si sente che è una musica vissuta e non solo provata e registrata. Interessante anche l’interpretazione fornita sul classico di Charmichael: Stardust. Introdotta con le chitarre assume un ritmo leggermente più veloce rispetto a delle versioni come quelle di Nat King Cole o di Gerry Mulligan.
L’artwork dell’album evoca un mondo di graffiti e appartamenti decrepiti, con tutto il brivido della bohémien urbana (Greenwood è una strada sul lato sud di Chicago, dove Ward ha vissuto per del tempo).
Shape of my heart - Michela Lombardi e Piero Frassi Circles Trio
Shape of my heart celebra il lavoro svolto da Sting come solista e come leader della storica formazione dei The Police. Il lavoro si distende su 13 tracce magistralmente suonate e cantate da una formazione che vede come cardine principale la voce di Michela Lombardi. Anticipiamo, però, che il disco verrà presentato in maniera più dettagliata grazie ad un intervista che la nostra Jessica Benfatto sta completando proprio con Michela Lombardi.
Shape of my heart è un disco che , chiaramente, non offre composizioni originali ma che sorprende per le interazione del trio che accompagna la cantante e le sue potenti doti vocali.
Gli arrangiamenti sono geniali e permettono di ascoltare una voce in grado di trasmettere sentimenti ed empatia positiva su estensioni in grado di saltare, ad esempio, dal funky -blues (It’s probably me ) al soul (Wrapped Around your Finger), dallo scat (Englishman in New York) alla Bossanova (Fragile) e a piacevoli swing (Every little thing…). Raffinata orecchiabilità per un ora di musica “familiare” e cantabile, senza la presunzione di paragonarsi alla Lombardi.
Il gruppo è composto, oltre che da Michela Lombardi e Piero Frassi (voce e piano), da Gabriele Evangelista al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria.
TOP JAZZ ALBUM
Abbiamo scritto già troppo questa settimana e non vogliamo tediarvi oltre.
La classifica di questa settimana rientra nella normalità di sempre: entrate ed uscite. Guardatela ed ascoltatela, per quel che potete.
... on tube!!!
Per finire, ecco alcuni dei brani inseriti nella playlist radiofonica, là se presenti, “trasferiti” in video.
Buona visione!!!
Attivate le notifiche per il prossimo appuntamento di TERZO TEMPO e non mancate di esserci.
Bye, bye!!!
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