La puntata del 29 novembre 2018 chiude un primo… “capitolo” della quarta edizione, in radio, di Jazz in Family. Infatti, con la prossima settimana iniziamo a vivere il periodo natalizio ed inizieremo a suggerirvi la musica jazz legata a questo particolare periodo dell’anno.
Non corriamo, però, e godiamoci ancora quanto l’ordinarietà, la quotidianità, ci offre – con i suoi tanti capolavori musicali che i nostri artisti producono tutti i giorni.
Entriamo subito nel concreto, per questo nuovo appuntamento della rubrica TERZO TEMPO, partendo dall’indice dei contenuti che abbiamo preparato.
Questa settimana:
- Il podcast e la cover grafica
- La lista dei brani presentati
- Il mini commento su alcuni album
- TOP Jazz Album
- … ontube
Podcast & Cover
La grafica utilizzata per la cover del podcast di questa settimana non ha un genitore riconosciuto. Abbiamo fatto varie ricerche ma senza riuscire a trovare chi, materialmente, l’abbia realizzata. Tutto ciò che siamo riusciti a scoprire e che è un immagine molto rappresentativa della Bossa Nova. La prima fonte di origine dell’immagine, è un libro del 2007.
Il libro in questione è di un autrice e conduttrice radiofonica brasiliana, tale Alexandra Paioli. “Arquivo Pop”, è il frutto di un programma radiofonico di un emittente della zona di San Paolo (Brasile). Il libro presenta, in modo molto dettagliato, vari generi musicali tra i quali, non poteva mancare, la Bossa Nova.
Pur non essendo una puntata dedicata completamente a questo genere, abbiamo voluto metterlo in evidenza poichè richiamato, in queste ultime settimane, dal brano di Celso Fonseca e Ronaldo Bastos: Slow Motion Bossa Nova.
Questa canzone, ricordiamolo, è stata ripresa dal chitarrista jazz Roberto Tola, come singolo anticipatorio del suo prossimo album.
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Ecco il player settimanale. Rilassatevi e buon Ascolto!
La Playlist
Titolo | Artista/Gruppo | Album |
Rubberband | Miles Davis | Rubberband EP |
Spinning | Flavio Boltro BBB Trio | Spinning |
Jetrium | Paolo Fresu, Dino Rubino, Marco Bardoscia, Stefano Bagnoli | Tempo Di Chet |
Brother Horace | Dual Force 4et | Tuareg |
I Got Rhythm | Giovanni Hoffer, Alessandro Altarocca | I Loves You Porgy |
Don’t Wanna Be (The Fool on the Hill) | Bob Baldwin, CeCe Peniston | Bob Baldwin Presents Abbey Road and The Beatles |
In Your Thoughts | Archipelagos | In Your Thoughts |
Slow Motion Bossa Nova | Celso Fonseca, Ronaldo Bastos | Juventude / Slow Motion Bossa Nova |
Let It Flow | Edoardo Nordio, Giovanni Luisi, Cristiano Micalizzi, Daniele Leucci, Gianni Vancini, Alberto Lombardi | Fusion Steps |
Mena | Claudio Miotti, Matteo Pastorino, Jean-Baptiste Pinet | CLAXXX |
Nella playlist della puntata
Ci piace segnalare ed evidenziare:
(cliccando sulle cover degli album verrai reindirizzato al loro ascolto su una piattaforma di streaming)
I love you Porgy - Giovanni Hoffer e Alessandro Altarocca
Nello stesso momento in cui abbiamo iniziato l'ascolto di questo disco abbiamo colto la complessità esecutiva che c'era dietro di esso. Nella "semplicità" dei due strumenti messi insieme vi era un lavoro di grande complessità esecutiva sia in termini di lettura delle parti che nelle improvvisazioni messe in campo. Qualche attimo dopo, a supporto del nostro pensiero, giungeva la nota di rilascio, firmata dal grande Paolo Fresu. L'insieme della musica e della presentazione ci ha lasciati un grande senso di compiutezza. Perchè, dunque, non offrire, direttamente, una trasposizione del commento di Fresu? Eccolo di seguito!
“Scegliere e suonare una nota significa sapere dove posare la prima pietra sulla quale si costruirà un alto palazzo. E’ esattamente ciò che si fa architettando un pattern jazzistico.
Vi starete domandando cosa c’entra tutto questo con il cd che vi accingete ad ascoltare.
La domanda è lecita ma prima è necessario porsi un’ulteriore domanda sul perché non esista una sconfinata produzione jazzistica dedicata al corno francese.
Perché, a differenza di altri strumenti come tromba, trombone o basso tuba, il corno è meno duttile e dunque è difficile sviluppare una melodia diatonica o un intervallo.
Se già questo è complesso nel repertorio scritto risulta quasi impossibile in quello improvvisato in quanto si richiede una chiarezza progettuale e una cantabilità accentuata.
In realtà esistono cornisti che si sono cimentati nel repertorio jazzistico ma sono da contare sulle dita di una mano. Non cito i nomi perché sono talmente pochi che quello che non c’è potrebbe mandarci una mail piccata domani mattina…
Giovanni Hoffer è uno dei pochi che può permettersi di interpretare standard che fanno parte dell’immaginario collettivo. Per preparazione strumentale e per musicalità e raffinatezza interpretativa ne fanno oggi uno dei musicisti più completi della scena odierna.
E allora ben venga questo I loves you Porgy in duo con Alessandro Altarocca. Perché, se oltre ad emozionare per la bellezza dei temi, è utile a mostrare l’altro viso di uno strumento straordinario che merita uno slancio nuovo.
Giovanni cede al suo corno il canto e questo diventa voce e racconto dei grandi.”
Paolo Fresu
Fusion Steps - Edoardo Nordio (Alfa Music - 2018)
Molto spesso troviamo dei musicisti che sono diventati famosi, nella loro vita, per la loro provenienza da altri settori professionali. Settori legati, a volte, al mondo dell'arte, ed altre volte, o a settori differenti. Nelle scorse settimane, ad esempio, abbiamo ritrovato il noto attore statunitense Jeff Goldblum a licenziare un magnifico cd che ha raggiunto le vette di varie classifiche (incluse la Top Jazz Album e la Bilboard Jazz Album). Edoardo Nordio rientra in questa categoria di musicisti.
Edoardo Nordio che, qui, conosciamo come valente bassista e compositore. Una persona che, solitamente, siamo abituati a “sentire” come doppiatore in tanti film, serie tv e di animazione.
Nordio è un profondo conoscitore, tra le altre cose, di quel tipo di musica fusion che imperversava tra la fine degli anni ’70 e gli anni’80. I suoi gruppi e artisti preferiti sono The Crusaders, Spyro Gyra, Groover Washington Jr., o i più recenti Jeff Lorber e Dave Sanborn, i cui nomi sono più legati allo smooth-jazz.
Da tutto ciò viene fuori un cd, “Fusion Steps”, che, oltre a riprendere questi groove intensi, accoglie anche due stimati professionisti italiani del genere. I nomi sono quelli di Gianni Vancini (sax contralto e tenore) e Umberto Fiorentino (chitarra elettrica). Quest’ultimo anche autore della liner notes del disco.
Pur essendo un prodotto discografico fortemente legato a sonorità del passato, esso è gradevole da ascoltare. Sopratutto, però, vanno messe in evidenza le capacità compositive di Nordio che integra, perfettamente, brani inediti con quelli non originali. L’autore offre degli interessanti spunti di modernizzazione scegliendo di confrontarli con tre diversi autori, e brani, da lui preferiti. I brani sono Tune 88 di Jeff Lorber, Morning Dance di Jay Beckenstein (Spyro Gyra) e Let it Flow di Groover Washington Jr. , qui reinterpretata in una versione più simile a quella del 2001 di Beckenstein.
Lanciamo un messaggio a Nordio chiedendo scusa, fin d’ora, se ci prendiamo un pò di confidenza: Edoardo, datti alla… musica!!!
TOP JAZZ ALBUM
Tanti voti si sommano, ogni settimana, sulla nostra speciale classifica. Uno spazio creato sopratutto per suggerire ed evidenziare nuove uscite discografiche italiane ed internazionali. Uno spazio che è diventato anche un modo per raccogliere le vostre espressioni di gradimento su alcune di queste novità.
Continuate a seguirla, ad ascoltarla e a segnalare i vostri gradimenti.
Vi aspettiamo in tanti sulla TOP JAZZ ALBUM. Sopratutto condividete con tutti i vostri amici questa simpatica possibilità di diffusione, ascolto e conoscenza della musica jazz.
... on tube!!!
La puntata della settimana… vista in video, grazie alla conversione di alcuni dei brani programmati nella trasmissione radiofonica.
Buona visione!!!
Attivate le notifiche per il prossimo appuntamento di TERZO TEMPO e non mancate di esserci.
Bye, bye!!!
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