Let it Unfold – Myles Sanko
Etichetta discografica: 231 Studios
Data di uscita: 04 ottobre 2024
Myles Sanko, artista dalla doppia anima ghanese e francese, ma profondamente legato alla scena musicale britannica, pubblica il suo sesto album in studio, “Let It Unfold”. Un progetto che, fin dalla sua genesi, si preannuncia come una pietra miliare nel suo percorso artistico, segnando un deciso passo verso l’indipendenza creativa e la completa padronanza della propria visione musicale.
In questo nuovo capitolo discografico, Sanko sceglie di vestire molteplici panni: compositore, produttore e persino distributore attraverso la sua etichetta, la 213 Music. Una scelta che denota una forte volontà di imprimere una direzione precisa alla propria arte, libera da costrizioni esterne.
Let It Unfold: Un’Esplorazione Intima e Liberatoria
“Let It Unfold” non è solo un titolo, ma un vero e proprio manifesto. L’album si presenta come un viaggio introspettivo, un’esplorazione intima e toccante che affronta le cicatrici del passato, i traumi infantili, per poi proiettarsi con rinnovata speranza verso il futuro. Un percorso di auto-accettazione e amore per sé stessi, simboleggiato dal titolo stesso, che suggerisce un graduale dispiegarsi, uno sbocciare naturale e liberatorio.
Le sonorità di Sanko sono da sempre un’amalgama raffinata di generi, un intreccio avvolgente che fonde soul, jazz e hip-hop, con tocchi ritmici che richiamano le sue radici ghanesi. “Let It Unfold” non fa eccezione, anzi, spinge ulteriormente su questa commistione di generi, dando vita ad un sound contemporaneo e assolutamente unico.
Basta ascoltare brani come “Dream Chaser“, il singolo apripista che con il suo ritmo incalzante invita a inseguire i propri sogni senza timore di fallire, o “Refuge“, un’intensa ballata in cui la voce calda e profonda di Sanko trova la sua dimensione ideale. Oppure “Stronger“, un inno alla resilienza e al coraggio di lasciarsi il passato alle spalle.
La tracklist di “Let It Unfold” è un susseguirsi di emozioni autentiche, di riflessioni profonde che non lasciano indifferenti. L’approccio di Sanko alla scrittura si fa ancora più maturo, i testi acquistano spessore e significato.
“Merito più dei sussurri del dubbio
Più delle paure che mi tengono lontano
Nel santuario della solitudine, dove si trova la verità
Sto rivendicando il mio valore, sto camminando su un terreno solido”
Questa strofa, tratta dal brano “More Than This”, evidenzia la ricerca di Sanko di un amore più profondo e significativo, un amore che vada oltre le insicurezze e le paure. Il testo, con immagini evocative come “il santuario della solitudine” e “il terreno solido”, esprime con forza la volontà di riappropriarsi del proprio valore.
213 Studios
A livello tecnico, la produzione di “Let It Unfold” è impeccabile: registrato e mixato da Sanko stesso nei suoi 213 Studios, l’album vanta la collaborazione di musicisti di talento come Tom O’Grady al pianoforte, Jon Mapp al basso e Chris Booth alla chitarra. Il mastering, affidato a Dom Hilbrink, contribuisce a creare un sound caldo e avvolgente.
Le Impressioni della Critica
Diverse voci del panorama musicale internazionale hanno espresso apprezzamento per “Let It Unfold”, riconoscendo in esso un passo avanti significativo nella carriera di Myles Sanko.
La nota rivista Mojo Magazine ha assegnato all’album un punteggio di 4 stelle su 5, sottolineando come Sanko riesca a fondere con maestria “un’appassionata predicazione soul con la raffinatezza cool del jazz”.
Bill Buckley di “Soul and Jazz and Funk” descrive “Let It Unfold” come “un nuovo punto di partenza” per l’artista, evidenziando la scelta di Sanko di assumere il pieno controllo creativo su ogni aspetto del progetto. Buckley elogia in particolare la “morbida raffinatezza” di brani come “I Feel The Same” e “Stronger”, sottolineando anche la vena jazz di “Say It” e l’atmosfera soffusa e introspettiva di “Peace Of Mind”.
Secondo Thierry De Clemensat di “Paris Move”, “Let It Unfold” segna il raggiungimento di uno stile “unico e inimitabile” da parte di Sanko. De Clemensat sottolinea la qualità degli arrangiamenti e la bravura dei musicisti coinvolti, evidenziando in particolare il contributo del trombettista Samuel Evans e del chitarrista Chris Booth. De Clemensat arriva a paragonare l’impatto dell’album a quello dei grandi nomi della musica soul come Tower Of Power e Ghost-Note, affermando che “Let It Unfold” merita un posto d’onore nella storia di questo genere musicale.
Conclusione
“Let It Unfold” è un’esperienza sensoriale ed emotiva che cattura l’ascoltatore fin dal primo ascolto. Myles Sanko si conferma un artista di raro talento, capace di fondere generi e influenze diverse in un sound personale e coinvolgente.
Con questo lavoro, Sanko non si limita a raccontare storie, ma si mette a nudo, aprendo il suo cuore e invitandoci a fare lo stesso. Le sue parole, profonde e sincere, ci parlano di speranza, di rinascita, del coraggio di affrontare le proprie fragilità per uscirne più forti.
Un disco da ascoltare e riascoltare, lasciandosi trasportare dalle sonorità avvolgenti e dalla voce intensa e vibrante di Myles Sanko. Un’opera che si candida senza dubbio a diventare una delle più significative del panorama soul-jazz contemporaneo.
Myles Sanko for Jazz in Family
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