Lily Dior & il Marco Marzola 4tet s’incontrano per dar vita ad un album dal titolo “No More Blues“.
Siamo dei buon cavalieri e partiamo con il presentare Lily Dior a quanti non la conoscono. Se vi fermate a vedere i suoi dati di ascolto, su qualche piattaforma tipo spotify o deezer, e vedete al suo attivo un solo album penserete che sia una esordiente alle prime armi, e con poco seguito. Vi state sbagliando.
Però non è questo il modo di approcciare al jazz, non devono interessarvi le statistiche, o solo quelle. Questo, però, è un altro discorso e noi ritorniamo a scrivere della Dior.
La Lily Dior è una cantante di jazz, soul e blues che ha vissuto i suoi primi cinque anni in giro per il mondo, con la sua famiglia. Successivamente, si è stabilita in Australia e poi ha iniziato a vivere a cavallo tra la Gran Bretagna (Londra, in particolare) e la sua nazione. In questo frangente ha maturato le sue qualità vocali collaborando ed incidendo per vari artisti e dischi ma anche partecipando a vari eventi dal vivo. La Dior è una donna fantastica e vivace al punto che è anche un esperta presentatrice e personalità radiofonica. In questo suo girovagare, in particolare durante una delle sue permanenze londinesi, incontra il nostro amico e contrabbassista Marco Marzola, che avete conosciuto anche tramite una nostra particolare intervista.
Nasce così “No More Blues” del Lily Dior e Marco Marzola 4tet, che non è altro che la versione inglese di “Chega de Saudade” di Antonio Carlos Jobim.
No More Blues
I due danno vita ad una playlist di otto brani della tradizione del jazz. L’apertura è affidata a They can’t take that away for me di George Gershwin. Sempre di Gerswhin viene presa a prestito anche la più nota I’ve got a Rhythm. Altro autore dal quale vengono interpretate due canzoni del suo songbook è Cole Porter. I brani sono Love for Sale – introdotta da un informissimo Marzola – e Just One of those things, brano di chiusura del disco.
L’album si completa e si arricchisce con altre tre composizioni certamente note ai più. Le scelte sono All of Me di Louis Armstrong, Misty di Erroll Garner e Cry me a river di Arthur Hamilton. Cry me a river è il brano da ballad di tutto l’album e nel quale si fan risaltare, con un assolo, le doti del pianista del 4tet.
A tal proposito, ecco i componenti del quartetto di Marco.
Partiamo dal sassofono di Michele Vignali che viene esaltato in più brani con assoli ottimi. Segue Nico Menci al piano, il cui momento di espressione più rilevante possiamo ascoltare in Cry me a River. Apparentemente più defilato, ma comunque importante, è il contributo di Lele Barbieri alla batteria e che, insieme a Marco, detta i tempi.
Pur essendo un disco di classici standard del songbook americano, No More Blues, presenta interessanti spunti reinterpretativi ed è un gradevole ascolto musicale per poco più di 30 minuti. La voce della Dior non fà una grinza e Love for Sale diventa il nostro loop, grazie al suo nuovo groove e ai suoi colori brasiliani.
Scopri di più da Jazz in Family
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.