OOPARTS di Egidio Rondinone: Beatmaking e Jazz Funk

OOPARTS è il nuovo album di Egidio “Legit” Rondinone, batterista e beatmaker italiano che, a distanza di oltre un decennio dal suo ultimo lavoro, si ripresenta sulla scena con un progetto audace e poliedrico. Sin dai primi ascolti, il disco emerge come una proposta sonora coinvolgente, capace di mescolare con maestria elementi provenienti dal jazz, dall’hip-hop e dalla house music, creando un terreno fertile per l’esplorazione musicale e la sperimentazione. Eppure, nonostante la sua apertura verso l’elettronica e il ritmo serrato delle piste da ballo, OOPARTS non si lascia incasellare facilmente nei confini di un solo genere.

Un Concetto Fuori dagli Schemi

Il titolo stesso del disco, acronimo di “Out of Place Artifacts”, ci introduce alla filosofia che anima l’intero progetto. Invece di riferirsi agli “artefatti fuori luogo” nel senso archeologico del termine, Rondinone gioca con l’acronimo, adattandolo a “Out of Place Artists”, un’ode all’arte e alla musica che non si conformano a regole predefinite. E questo spirito di libertà e innovazione si riflette in ogni traccia del disco.

Come artista, Rondinone ha sempre saputo distinguersi per la sua capacità di fondere influenze diverse, dal jazz all’hip-hop, passando per il funk e le sonorità afro. Con “OOPARTS”, questa abilità raggiunge una nuova vetta, grazie alla sua collaborazione con un collettivo di musicisti di caratura internazionale come il bassista statunitense Fontaine Burnett, il celebre trombonista Gianluca Petrella, e la batterista Valentina Magaletti, solo per citarne alcuni​.

La Fusione tra Jazz e Musica Elettronica

A un primo ascolto, ciò che colpisce è la fusione apparentemente improbabile tra jazz e musica elettronica. I ritmi sincopati e le improvvisazioni strumentali, tipiche del jazz più avanguardista, convivono perfettamente con le programmazioni elettroniche, creando un ambiente sonoro che sembra pensato tanto per le sale da concerto quanto per i club underground.

Rondinone si dimostra abile nel mantenere questo equilibrio delicato. I beat elettronici, talvolta ispirati all’hip-hop e alla house, non sopraffanno mai la ricchezza delle esecuzioni strumentali. Al contrario, servono da trampolino per le improvvisazioni dei musicisti coinvolti. Tracce come “Journey” e “Underwater” ne sono un chiaro esempio: i groove elettronici si mescolano con interventi jazzistici raffinati, come la tromba di Derek Banach che apre l’ascolto di tutto l’album, creando atmosfere che oscillano tra il meditativo e l’ipnotico.

Un Disco per DJ, Ma Non Solo

Il pensiero che si genera spontaneamente è che OOPARTS si adatti perfettamente a una selezione da DJ, grazie alla sua struttura ritmica e all’uso intelligente dei campioni. Tuttavia, limitare questo lavoro a un semplice accompagnamento per la pista da ballo sarebbe riduttivo. Le improvvisazioni, gli arrangiamenti ricercati e la qualità esecutiva dei musicisti presenti elevano il disco al di sopra di una classica produzione elettronica.

In particolare, per gli amanti del jazz più sperimentale, “OOPARTS” offre uno spunto intrigante. Le trame sonore, pur essendo radicate nella musica da club, richiamano le atmosfere di avanguardia tipiche del free jazz e del jazz-fusion, con sprazzi di imprevedibilità e libertà creativa che rimandano ai grandi nomi della tradizione improvvisativa.

Tracce Salienti

Ogni traccia dell’album rappresenta un mondo a parte ricco di sorprese. “The Beginning” apre con un groove ipnotico, dove la batteria e i campionamenti elettronici di Rondinone creano una base solida per gli interventi solistici. La voce di Sanja Markovic introduce la delicatezza del flauto di Milena Jancuric che crea un tappeto sonoro profondo, su cui si inserisce un’intricata rete di percussioni afro, curate da Fontaine Burnett, e inserti jazzistici .

Un altro momento di particolare interesse è rappresentato da “Children of Lions”, che combina la capacità di programmazione di Egidio con le doti vocali di Emma D’Erasmo..

“Multiverse” è forse il pezzo più rappresentativo dell’album: un’esplosione di creatività dove elettronica e acustico si intrecciano senza soluzione di continuità. Qui, Rondinone e i suoi collaboratori costruiscono un mondo sonoro che evoca mondi paralleli e paesaggi cosmici, attraverso sintetizzatori analogici, il basso elettrico di Burnett e il sax tenore di Matt Demerritt.

L’Arte del Beatmaking

Rondinone, oltre che batterista, è anche un beatmaker esperto, e questo doppio ruolo è centrale per la comprensione del progetto. Ogni traccia è un esempio di come i beat possano essere un’arte raffinata, in cui ogni singolo suono è attentamente scolpito per trovare il suo spazio all’interno di una composizione complessa. Le basi elettroniche non sono mai fini a sé stesse, ma si intrecciano con l’improvvisazione e la composizione, dando vita a una musica che è tanto istintiva quanto strutturata.

L’uso di campionamenti dal catalogo di A.MA Records aggiunge un ulteriore livello di profondità, permettendo a Rondinone di dialogare con la storia musicale dell’etichetta, rielaborando i suoni esistenti in contesti nuovi e sorprendenti​.

Un Lavoro che Sfida le Definizioni

Sembrerebbe banale scriverlo ma è realtà, OOPARTS di Egidio Rondinone è un album che sfida le definizioni e rompe gli schemi. Si presenta come un disco trasversale, capace di parlare sia agli amanti del jazz che ai frequentatori delle piste da ballo. Le collaborazioni con musicisti di fama internazionale, unite alla maestria di Rondinone come batterista e beatmaker, rendono questo progetto un’esperienza sonora a 360 gradi, dove l’innovazione si incontra con la tradizione in modo fresco e originale.

Per chi cerca un ascolto che vada oltre i confini della musica convenzionale, OOPARTS è un’opera da non perdere, un viaggio sonoro che si snoda tra ritmi elettronici, improvvisazioni jazz e atmosfere che richiamano mondi lontani.

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