Opus Trio – Il primo album che cattura l’energia “IN STUDIO”

Opus Trio, un talentuoso ensemble musicale, lancia l’attesissimo album d’esordio, che cattura l’energia e la creatività uniche dei loro momenti “IN STUDIO”. Composto da tre artisti eccezionali e strapremiati, Opus Trio combina le abilità straordinarie dei singoli per creare delle incisioni musicali di grande impatto. Con una combinazione di strumenti classici e influenze contemporanee, questo trio conquisterà l’attenzione degli appassionati di musica jazz di tutto il mondo.

Opus Trio è composto da tre musicisti di rinomato talento e prestigio internazionale: Ralph Moore al sassofono tenore, Giuseppe Bassi al contrabasso e Anthony Pinciotti alla batteria.

Opus Trio

Ralph Moore è un sassofonista tenore di musica jazz nato il 24 dicembre 1956 a Brixton, Londra, Inghilterra. Ha trascorso la sua infanzia a Brixton e dopo aver provato vari strumenti, ha iniziato a suonare il sassofono tenore all’età di 14 anni. Ralph Moore ha registrato diversi album come leader, tra cui “Round Trip” (1985), “623 C Street” (1987), “Rejuvenate!” (1988), “Images” (1988), “Furthermore” (1990), “Who It Is You Are” (1993) e “Three Score” (2019). Ha suonato come sideman con molti musicisti famosi, tra cui Kenny Baron, Bobby Hutcherson, Freddie Hubbard e Roy Ayers.

Anthony Pinciotti si distingue come un batterista versatile e audace, che dimostra una padronanza impeccabile dei generi jazz, rock e world music. Dalla sua residenza di New York City, Anthony parte per esibirsi e fare tournée con molti dei musicisti più importanti della scena musicale odierna. Alcuni dei musicisti con cui Anthony ha lavorato sono: Dr. Lonnie Smith, John Abercrombie, Joe Lovano, Randy Brecker, Ira Sullivan, Mose Allison, Lew Tabackin, John Patitucci, Jim Hall, Bob Mintzer, George Garzone, Frank Foster, Benny Golson, George Mraz, Houston Person, Toninho Horta, Jerry Bergonzi, Lynne Arriale, Gary Bartz e Sheila Jordan per citarne alcuni.

Nato a Bari nel 1971, Giuseppe Bassi si distingue come un poliedrico musicista, contrabbassista, compositore, autore e documentarista. Con un’impressionante attività a livello internazionale, è considerato uno dei contrabbassisti italiani più attivi e richiesti. La sua musica abbraccia un’ampia gamma di stili, spaziando dal jazz più tradizionale all’avanguardia, dal funk alla musica classica. Ha iniziato la sua attività concertistica nel 1988 e da allora è diventato il leader di numerosi progetti musicali. Ha suonato con alcuni dei più grandi musicisti jazz del mondo, tra cui Ute Lemper, Lew Tabackin, Bill Mays, Don Friedman, Bobby Durham, John Hicks e molti altri.

Opus Trio

Una Raccolta di Momenti Musicali Intensi

Proprio da e con il contrabbassista pugliese parte il nostro ascolto di questo disco. Infatti, il primo brano di “In Studio” è una composizione edita, da soli pochi giorni, in un altro disco di Bassi: The Nine lives of the soul. Il brano è The loneliness of Godzilla, qui arrangiato con una lunga intro eseguita da Bassi sul suo strumento per poi trovare l’attacco contemporaneo di batteria e sassofono. Il resto dell’esecuzione ci dà subito l’idea di quale tipo di disco stiamo andando ad ascoltare.  

D’ora in poi sappiamo che i prossimi 40 minuti saranno dedicati all’ascolto di un post-bop fatto di momenti sperimentali, di spiritualità intensa e temi sornioni ed opulenti.

Dopo l’ascolto del primo brano è ancora Giuseppe a guidare l’interazione del trio con un’altra sua composizione: Tomoko. L’obiettivo di Bassi è chiaro e limpido: continuare a raccontare le sue esperienze nel lontano oriente. L’altro originale, Shoki Blues, evoca nel nome un Giappone ma che musicalmente è simile al nostro miglior jazz degli anni ’60.  Infine Anthony’s Dilemma è un brano straordinario che mette in mostra l’interplay impeccabile tra i tre musicisti degli OPUS TRIO. Il ritmo coinvolgente e l’energia contagiosa del pezzo ti catturano dall’inizio alla fine.

“Raffaele” è il primo dei due inediti composti da Ralph Moore e nel quale l’americano si esalta con il suo sassofono ma lascia un importante spazio per un assolo improvvisato di Bassi. Il secondo è “Lunar” ed in questo caso Moore crea una sorta di dialogo alternato tra il suo sassofono ed i virtuosismi percussivi di Pinciotti.

“In Studio” si completa con una reinterpretazione straordinaria dei classici “Fire Weaver” di Roy Ayers e “Ceora” di Lee Morgan. Queste tracce dimostrano l’abilità di Opus Trio nell’interpretare in modo personale e coinvolgente i brani, rendendoli unici nel loro stile.

Dal Tour ad “IN STUDIO”

Questa sessione di registrazione “in studio” nasce dopo una fortunata “session tour”. Contestualmente, a Novembre 2022, la registrazione fissa l’immediata intesa artistica che si è creata tra i tre protagonisti.  Questo disco incanta grazie alla maestria dei suoi musicisti e all’esplorazione di nuove sonorità. Le tracce dell’album offrono momenti musicali intensi e la capacità del trio di creare atmosfere coinvolgenti è indiscutibile. Nonostante ciò, l’album potrebbe risultare troppo omogeneo per alcuni ascoltatori, poiché manca di una maggiore varietà di stili e ritmi.

“In Studio” di Opus Trio merita comunque un posto nella collezione di ogni appassionato di jazz. La straordinaria maestria dei musicisti e la bellezza delle loro performance rendono questo album un’aggiunta preziosa per coloro che amano immergersi in esperienze musicali ricche e dall’ottima qualità produttiva.

È degno di nota l’impeccabile lavoro di registrazione svolto dal team di produzione presso la A.Ma. Records, sotto la guida di Antonio Martino. Il sound engineer Tullio Ciriello ha dimostrato una maestria impeccabile nel catturare ogni sfumatura sonora e nel garantire una qualità di registrazione superba. Il risultato finale riflette l’attenzione meticolosa e il livello di professionalità dello staff di registrazione.

In Studio - Opus Trio
In Studio – Opus Trio

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