Prometheus – Jacopo Ferrazza
Etichetta discografica: Teal Dreamers Factory
Data di uscita: 24 gennaio 2025
“Prometheus” è il nuovo album del contrabbassista e compositore Jacopo Ferrazza. Quest’opera rappresenta un viaggio di profonda introspezione e una rinascita personale. Il linguaggio musicale unisce jazz, elementi elettronici e influenze progressive, creando un’esperienza unica. Questo quinto album da titolare si presenta come un’esplorazione dell’animo umano, un invito alla riscoperta del proprio “fuoco interiore”. Jacopo Ferrazza si allontana dall’interpretazione tradizionale del mito di Prometeo. Nel suo album, Prometeo non è più una figura salvifica esterna, ma diventa il simbolo dell’essere umano, capace di riscoprire la propria essenza.
Highlights
- L’album è un percorso di rinascita personale dove la musica riflette la mutevolezza del “fuoco”. I brani alternano momenti onirici a fasi intense con cambi di dinamica, ritmo e atmosfera.
- La musica esprime la lotta interiore con influenze progressive, gotiche e a tratti dissonanti. Brani come “The Rediscovery of Fire” e “Titan Rises” mostrano l’intensità e i contrasti sonori.
- La voce di Alessandra Diodati è un filo conduttore, in dialogo con gli strumenti. Gli intrecci e i contrasti tra voce, piano, synth, violoncello e batteria creano un movimento emotivo ispirato alla natura cangiante del fuoco.
- Ferrazza mescola elementi acustici ed elettronici, cercando un equilibrio tra progresso e radici.
- Il disco riprende il concetto della “ruota di fuoco” da Fantàsia, con passaggi che si ripetono con variazioni, evocando ciclicità e trasformazione.
Biografia Essenziale:
Jacopo Ferrazza, nato nel 1989, è considerato uno dei più interessanti contrabbassisti e compositori italiani. Dopo un inizio musicale precoce, ha studiato chitarra, pianoforte, basso elettrico e contrabbasso, diplomandosi in contrabbasso classico e pianoforte. Ha calcato i palchi di festival e club in Europa, Stati Uniti, Asia e Africa, collaborando con artisti di fama internazionale. Tra i riconoscimenti ricevuti, spiccano il premio SIAE come miglior talento italiano (2018) e il Global Music Awards nella categoria jazz per “Fantàsia” (2022). Ferrazza ha all’attivo album come Rebirth (2017), Theater (2019), Wood Tales (2021), Fantàsia (2022) e Prometheus (2024), pubblicati con CAM Jazz e la sua etichetta, Teal Dreamers Factory. Dal 2022 è docente presso il Conservatorio “Refice” di Frosinone.
Intervista a Jacopo Ferrazza
Per comprendere appieno le intenzioni e l’approccio di Ferrazza, riportiamo integralmente le domande e le risposte dall’intervista che Jacopo a rilasciato a noi di Jazz in Family:
La ricerca di centratura e il simbolo del fuoco in Prometheus
Jacopo, in Prometheus parli di una ricerca di ‘centratura’ e il fuoco ha un ruolo centrale. Come si collegano questi due concetti nella tua esperienza personale e come si sono tradotti nella composizione dell’album?
- “La ricerca di centratura e il simbolo del fuoco sono profondamente intrecciati, sia a livello personale che artistico. Per me, la centratura è un ritorno all’essenza, la tendenza a recuperare ciò che ci rende pienamente umani: intelligenza, sensibilità, spirito critico e capacità di sentire profondamente. Il fuoco rappresenta questo spirito vitale che appartiene a ognuno di noi, ma che spesso rimane sopito sotto le pressioni della società contemporanea e delle dinamiche familiari. Nell’album, il fuoco si traduce in una tensione costante, in una musica che asseconda le fasi di una rinascita, che si evolve e che invita chi ascolta a guardarsi dentro. Brani come Pillory e Titan Rises incarnano questa idea: la lotta contro le catene, il risveglio e, infine, la riconquista della propria essenza.”
Il fuoco come metafora dinamica nella musica di Jacopo Ferrazza
Il fuoco è descritto come mutevole e dinamico. Come hai reso queste caratteristiche nella musica, e ci sono esempi specifici nell’album in cui si percepiscono questi aspetti?
- “Il fuoco è dinamismo puro, la capacità di attraversare stati d’animo opposti e di adattarsi. Musicalmente, questo si esprime attraverso cambi di ritmo, timbro e atmosfera. Per esempio, in The Rediscovery of Fire ci sono momenti di crescente intensità che si evolvono in potenti esplosioni sonore, rappresentando la natura imprevedibile e mutevole del fuoco. Dinamiche simili si ritrovano negli intrecci e nei contrasti tra la voce di Alessandra Diodati e il mondo ritmico-armonico sottostante generato da Enrico Zanisi al piano e synths, Livia De Romanis al violoncello e Valerio Vantaggio alla batteria. Ciò accade in brani come The Cave, Titan Rises e I Am Everywhere dove si crea un continuo movimento emotivo sempre in evoluzione ispirato dalla natura cangiante del fuoco. Nel disco ho voluto riprendere anche il concetto della ‘ruota di fuoco’ già espresso nel precedente album Fantàsia, che rappresenta la ciclicità delle esperienze, attraverso passaggi che si ripetono con variazioni e che evocano un senso di continuità e trasformazione.”
Prometeo: un archetipo universale e il viaggio di rinascita personale
Hai affermato che la figura di Prometeo è dentro di noi. Come si è manifestata questa idea nel tuo percorso personale e come ha influenzato il tuo approccio compositivo in questo album?
- “Prometeo è per me un archetipo universale, una figura che incarna la ribellione, il risveglio e la responsabilità personale. Ho sempre percepito la necessità di trovare dentro di me quel “fuoco” che può portarmi oltre le paure, gli ostacoli e i condizionamenti esterni. Questa idea ha guidato ogni fase del processo creativo dell’album: ho cercato di comporre musica che fosse autentica, che parlasse della lotta interiore e del tentativo di percorrere un percorso di rinascita. In Prometheus, non è un salvatore esterno o una figura Cristica a guidarci, ma è l’uomo stesso che si ribella alla stasi e inizia un percorso di evoluzione personale riconoscendo infine in sé stesso la figura del titano. Questo si riflette nel proseguo dei brani dell’album e in momenti cruciali di conflitto e contrasto come in Pillory e Titan Rises, dove il protagonista affronta gli agenti esterni che cercano di impedire la sua evoluzione, e I Am Everywhere, che celebra la liberazione e l’integrazione con il tutto.”
Critica alla tecnologia e riscoperta del potenziale umano in Prometheus
Il tuo lavoro critica l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia e le imposizioni della società. Come si esprime questa critica nella tua musica e qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere all’ascoltatore attraverso Prometheus?
- “L’eccessiva dipendenza dalla tecnologia e dagli schemi imposti ci allontana dalla nostra essenza, dalla curiosità e dalla sensibilità. Con Prometheus, voglio invitare l’ascoltatore a riscoprire il proprio “fuoco interiore”. La critica si esprime nella scelta stessa dei suoni: ho voluto mescolare elementi acustici ed elettronici per creare un equilibrio che rappresenti l’armonia tra progresso e radici. Il messaggio è che l’uomo deve cercare di affrancarsi dalle forze esterne e ritrovare dentro di sé il potenziale per vivere in modo libero e autentico. Credo fermamente che dentro di noi ci siano tutte le risorse necessarie per liberarci dalle catene imposte o create da noi stessi e per vivere in modo pieno e consapevole.”
Il cambiamento di prospettiva: risvegliare la propria fiamma interiore
Il tuo album parla di un ‘vedere nuovamente’ dopo essere stati ciechi. Come descriveresti, anche dal punto di vista emotivo e spirituale, questo cambiamento di prospettiva e qual è l’invito all’azione che proponi con la conclusione del disco, dove l’uomo ‘mantiene accesa la fiamma’?
- “Il cambiamento di prospettiva è come togliere un velo che ci ha coperto gli occhi per troppo tempo. È un percorso difficile e spesso doloroso, ma incredibilmente liberatorio. Emotivamente, rappresenta una trasformazione profonda, una riscoperta della bellezza e dell’armonia che ci circondano e che possiamo trovare dentro di noi. Con l’ultimo brano, I Am Everywhere, l’uomo finalmente si connette con il tutto, lasciando andare il proprio ego e abbracciando la vita in modo pieno. L’invito all’azione è quello di mantenere viva questa consapevolezza, questa fiamma interiore, nonostante le difficoltà. Ciò può avvenire in ogni ambito, settore e frangente della nostra quotidianità, dal lavoro al rapporto con i ragazzi, dal saper ridere al sentire il dolore del nostro prossimo. Significa vivere con autenticità, rispettando il proprio essere e trovando una connessione profonda con gli altri e con il mondo.”
Analisi del Disco
Il Percorso di “Prometheus”: Sintesi di un Viaggio Interiore
L’album “Prometheus” di Jacopo Ferrazza esplora il tema della riscoperta di sé nell’uomo contemporaneo, oppresso da paure e conformismo. Il “fuoco interiore” simboleggia la vitalità e la creatività necessarie per ritrovare l’autenticità. L’album è un percorso di rinascita personale attraverso la musica.
Ribellione e Risveglio
L’opera trae ispirazione dal mito di Prometeo, non più un salvatore esterno ma l’uomo stesso che si ribella per evolvere. La musica riflette questo conflitto interiore con dinamiche intense e atmosfere variabili. I brani, guidati dalla voce di Alessandra Diodati, narrano la lotta interiore.
Critica e Autenticità
La critica alla società attuale si esprime nell’unione di elementi acustici ed elettronici, simbolo di armonia tra progresso e radici. L’obiettivo è stimolare l’ascoltatore a ritrovare il proprio potenziale e vivere in modo autentico. Il concetto di “fuoco” è dinamico e mutevole, espresso musicalmente attraverso cambiamenti di ritmo e atmosfera. La “ruota di fuoco” rappresenta la ciclicità delle esperienze.
Liberazione e Consapevolezza
L’album culmina con la liberazione interiore e la connessione con il mondo. L’esperienza d’ascolto è un invito al cambiamento, alla riscoperta della bellezza interiore. Brani come “Pillory” e “Titan Rises” rappresentano la lotta e il risveglio, mentre “I Am Everywhere” celebra la liberazione.
In breve, “Prometheus” è un viaggio sonoro che invita alla ribellione interiore e alla riscoperta della propria autenticità.
Registrazione e Collaborazioni:
L’album è stato registrato tra il 28 marzo e il 2 aprile presso “La strada recording studio” con Enrico Furzi che si è occupato della registrazione, del mix e del mastering. La grafica e il design della copertina sono opera di Sophia Zaccaron, che ha creato un’immagine onirica in linea con il contenuto del disco. Le foto sono di Simone Angileri.
Il jazz non ha fretta, a volte non e’ puntuale!
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24 Gennaio 2025
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Oltre il Concetto, l’Essenza della Musica
La nostra analisi di “Prometheus” ci ha condotto attraverso un percorso di riflessione profonda, esplorando i temi del “fuoco interiore”, della ribellione e della critica sociale che l’autore ha voluto comunicare. Tuttavia, come spesso accade quando si analizza un’opera complessa, il rischio è quello di perdersi nelle interpretazioni concettuali, oscurando in parte la pura esperienza musicale.
L’Ascolto Oltre le Interpretazioni
Il nostro stesso approccio, guidato da una ricerca di significato e di connessioni con il pensiero dell’autore, ci ha spinti a enfatizzare questi aspetti. Ma è importante ricordare che “Prometheus” è innanzitutto un lavoro musicale, creato con cura e intelligenza, che merita di essere apprezzato anche al di là della sua complessa architettura concettuale.
La Dinamica Musicale: Cuore Pulsante dell’Opera
La vera forza di “Prometheus” risiede nella sua dinamica musicale. I cambi di ritmo, timbro e atmosfera, insieme ai crescendo intensi e alle esplosioni sonore, rendono l’ascolto di “Prometheus” un’esperienza unica e coinvolgente. I contrasti tra gli strumenti arricchiscono ulteriormente il paesaggio sonoro. La varietà degli strumenti, dal contrabbasso al piano, dai sintetizzatori al violoncello, fino alla voce di Alessandra Diodati, crea una musica ricca e in continua evoluzione.
L’album, inoltre, attinge a influenze musicali diverse, spaziando dal progressive al gotico, con passaggi a volte dissonanti. Questa varietà stilistica arricchisce ulteriormente l’esperienza d’ascolto, invitando l’ascoltatore a esplorare le sfumature della musica senza la necessità di decodificare ogni riferimento concettuale. La “ruota di fuoco”, un tema ripreso dall’album Fantàsia, simboleggia la ciclicità e la trasformazione, che si riflettono nei passaggi musicali ripetuti con variazioni, creando un senso di continuità.
Un Invito all’Ascolto Puro
In conclusione, l’invito è quello di riscoprire “Prometheus” da una prospettiva diversa, lasciandosi trasportare dalle sonorità, dalle dinamiche e dai contrasti, senza la pretesa di comprendere a fondo ogni sfumatura concettuale. La musica, nella sua essenza più pura, offre già un’esperienza ricca e gratificante. L’album di Jacopo Ferrazza è un viaggio sonoro che, una volta liberato dalle interpretazioni, può essere apprezzato per la sua bellezza e per la sua capacità di evocare emozioni profonde, semplicemente attraverso l’ascolto.
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