Puntata del 5 ottobre 2018 #102 – TERZO TEMPO

Terzo Tempo: il post puntata del 5 ottobre 2018

Per questa puntata del 5 ottobre 2018 abbiamo avuto molti protagonisti con le loro nuove incisioni discografiche. In questo periodo di ripresa di tutte le attività son venuti fuori molti dischi nuovi. 

Per questo particolare appuntamento di TERZO TEMPO, però, vogliamo rendere protagonista un prestigioso caricaturista: Al Hirschfeld. 

Tranquilli, parleremo comunque di novità discografica ma, come ben sapete, dallo scorso appuntamento, abbiamo deciso di “provocarvi” attirando la vostra attenzione, meglio ancora collaborazione, in un attività che leghi la musica jazz ad attività artistiche come la pittura, la realizzazione di grafiche per le cover dei dischi o ogni altro suggerimento che possa arricchire il patrimonio culturale personale. Così, questa volta, vogliamo inserire, come immagine di sfondo del podcast, una caricatura che Hirschfeld, artista noto come “The Line King”, creò per immortalare, con la sua arte, il Nat King Cole Trio nel 1946.

Tutto il resto, come ad esempio chi era Hirschfeld o chi erano i membri del trio, provate ad aggiungerlo voi nei commenti dell’articolo.  

Per quanto riguarda i due album, che questa settimana vogliamo segnalare più di tutti, è il caso di dire che abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta. Alla fine, per non fare torto a nessuno, abbiamo scelto due album non italiani. Scelta discutibile, per qualcuno, ma che, la grande maggioranza di voi, certamente, comprenderete e ne approverete i motivi.   

Questa settimana:

  1. Il podcast
  2. La lista dei brani presentati
  3. Il mini commento su alcuni album

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Podcast

Ecco il player settimanale, per l’ascolto del podcast. Rilassatevi e buon Ascolto!

La Playlist

TitoloArtista/GruppoAlbum
Endless MirrorsKulu sé MamaNécessaire de voyage
Flowers of Your BodyFilippo BubbicoSun Village
Fried ChickenNicola CristanteKoan
Le Solite CoseMaurizio Brunod, Gabriele Boggio Ferraris, Aldo MellaItalian Jazz Book, Vol. 1
Every little things she does is magicHumpty DuoSyncrhonicities
Saints FriendsKermit RuffinsSaints Friends
Sequenza / GazzelloniNestor TorresJazz Flute Traditions
Looking ForwardJustin KauflinComing Home
How the Heart Approaches What It YearnsPaul SimonIn the Blue Light
The Sun Whose Rays – Live At Teatro La Fenice, Venice / 2006Keith JarrettThe Sun Whose Rays (Live At Teatro La Fenice, Venice / 2006)

Nella playlist della puntata

Ci piace segnalare ed evidenziare:

(cliccando sulle cover degli album verrai reindirizzato al loro ascolto su una piattaforma di streaming) 

Coming Home - Justin Kauflin
Coming Home - Justin Kauflin

Da quando ho perso completamente la vista, il modo in cui ho sperimentato ciò che mi circonda è stato davvero unico. Invece di diventare tutto nero, quello che vedo nella mia mente è estremamente colorato e strutturato. Ogni momento è pieno di un turbinio quasi psichedelico di blu, verdi, rossi, viola e oro su uno sfondo ampio e apparentemente infinito di neri e grigi. Quando ho iniziato a scrivere musica per questo progetto, il mio obiettivo era "dipingere" un'immagine con il suono. È il mio tentativo di decodificare la mia esperienza visiva in un pallet sonico, in cui gli strumenti e i timbri sono le diverse vernici colorate, e ogni canzone rappresenta le diverse "case" o luoghi in cui sono stato nella mia vita e in tour. Spero che l'album ti piaccia tanto! - jk

Questo è quanto scrive Kauflin, sul suo sito personale, in merito alla presentazione del suo nuovo disco. Sarebbe già sufficiente questo per descriverlo, ma noi aggiungiamo altro. 

L’album è composto da 13 tracce che risuonano di emozioni e trasportano l’ascoltatore attraverso lo spazio e il tempo. Il singolo di punta, Coming Home, evoca la sensibilità e l’attaccamento di Kauflin verso la sua casa in Virginia. Altro brano è Lost in cui si pone l’accento nei momenti di smarrimento fisico ed emotivo. C’è anche un ode al pollo fritto (Chicken Fried) e una a Brooklyn (John My Beloved). 

In realtà, l’intero album è un continuo evocare di luoghi reali ed immaginari, al contempo. E’ un perfetto matrimonio tra armonie e melodie che agevolano la condizione di ricerca di luoghi che in realtà sono dentro di noi.

Jazz Flute Tradition - Nestor Torres
Jazz Flute Traditions - Nestor Torres

Nato a Porto Rico nel 1957, Néstor Torres iniziò ad imparare il flauto all'età di 12 anni. Trasferendosi con la famiglia a New York a 18 anni, studiò jazz e musica classica al Mannes College of Music di New York. Successivamente frequentò il Conservatorio di musica a Boston. Sulla scia di oltre quindici album, tra cui il "Nouveau Latino" che ricevette varie nomination anche ai Grammy Awards (2008), Jazz Flute Traditions è un omaggio ad alcuni brani classici del jazz, che nel tempo sono divenuti degli standards, e ad alcuni leggendari flautisti del jazz.

Registrato dal vivo presso una stazione radio pubblica, la WDNA 88.9 FM, di fronte a un pubblico entusiasta, Jazz Flute Traditions offre sia una vera e propria masterclass su questo strumento, troppo raramente ascoltato, e sia un focus su alcuni dei suoi più grandi esponenti.

Troviamo, così, alcune brillanti esecuzioni di flauto jazz come “Memphis Underground” di Herbie Mann e “Gazzelloni” di Eric Dolphy . C’è una versione vivace di “Serenade to a Cuckoo” di Rahsaan Roland Kirk e un’interpretazione affascinante del “The Golden Flute” di Yusef Lateef. Ma ci sono anche motivi che sono impreziositi da interpretazioni dinamiche, come l’ esuberante “Spagna” di Chick Corea

Questo è, innegabilmente, un bellissimo album eseguito da un vero virtuoso del flauto, uno che rende lo strumento un attrazione ipnotica. Ogni brano di questo disco possiede il suo fascino unico e rende questo rilascio avvincente.

Vi aspettiamo in tanti sulla TOP JAZZ ALBUM. Sopratutto condividete con tutti i vostri amici questa simpatica possibilità di diffusione della musica jazz.

Attivate le notifiche per il prossimo appuntamento di TERZO TEMPO e non mancate di esserci. Bye, bye!!!


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