Respiro – Joe Pisto e Fausto Beccalossi
Etichetta discografica: Belfagor Label
Data di uscita: 17 Gennaio 2025
Respiro è il secondo album in studio del duo formato da Joe Pisto e Fausto Beccalossi, un lavoro discografico che si distingue per la sua profondità emotiva e per la ricchezza delle sonorità. Pubblicato dall’etichetta indipendente Belfagor Label, l’album è disponibile sia sulle piattaforme digitali che in formato fisico a partire dal 17 gennaio. La combinazione di voce e chitarra di Joe Pisto con la fisarmonica di Fausto Beccalossi crea un’esperienza musicale a dir poco interessante, un vero e proprio dialogo sonoro che spazia attraverso diversi generi.
Biografia Essenziale dei Protagonisti
Joe Pisto, cantante, chitarrista e compositore lucano, si distingue per il suo fraseggio fluido, l’intensità interpretativa e la raffinatezza musicale. Dopo un percorso di studi in chitarra classica presso il conservatorio “E.R. Duni” di Matera, culminato con il diploma e il perfezionamento con maestri di fama internazionale, Pisto si è dedicato allo studio del jazz, diplomandosi in canto jazz al conservatorio “G.B. Martini” di Bologna. La sua versatilità lo ha portato a condividere il palco con artisti di levatura nazionale e internazionale, spaziando tra jazz, soul e pop. Attualmente, è titolare della cattedra di “Canto Jazz” presso lo stesso conservatorio.
Fausto Beccalossi, fisarmonicista di fama internazionale, è noto per il suo playing lirico, narrativo e descrittivo, ma anche per la sua capacità di esprimersi con un ardore comunicativo trascinante. Dopo aver iniziato lo studio della fisarmonica cromatica in stile classico presso il Conservatorio Statale di Brescia, si è dedicato all’approfondimento dell’improvvisazione jazzistica. La sua carriera include collaborazioni con musicisti di spicco come Enrico Rava e Gianluigi Trovesi, e la partecipazione a numerosi progetti discografici anche di musica pop. Beccalossi ha collaborato per oltre dieci anni con il chitarrista Al Di Meola e ha suonato in importanti festival internazionali.
Un’Intervista Esclusiva: Joe Pisto Racconta Respiro
Nel corso di un’intervista con noi di “Jazz in Family”, Joe Pisto ha condiviso dettagli preziosi sulla genesi e l’anima di “Respiro”:
Dopo quindici anni di collaborazione, come è cambiata la tua interazione musicale e la tua visione artistica, in particolare nella realizzazione di “Respiro” rispetto al tuo primo album in duo?
Diciamo che l’intesa musicale con Fausto è stata evidente sin dal primissimo incontro, siamo molto simili nell’approcciarci alla musica seppur ognuno con la propria poetica. Questi ultimi 15 anni, grazie anche al legame di amicizia e stima reciproca creatasi, hanno rafforzato in modo esponenziale il nostro affiatamento e interplay.
In questo secondo album, “Respiro”, ho pensato di ridurre l’improvvisazione, un elemento molto presente nelle composizioni del primo album. Questa scelta nasce dal desiderio di dare maggiore rilievo alla struttura compositiva, rendendo i brani più immediati e accessibili. Volevo che ogni brano avesse una forma ben definita, in modo da trasmettere emozioni in modo diretto e incisivo. L’idea era quella di creare pezzi che potessero essere percepiti come canzoni, con una durata più contenuta, permettendo così all’ascoltatore di cogliere appieno il messaggio senza disperderlo in lunghi assoli. Questo è stato possibile anche grazie alla grande musicalità di Fausto Beccalossi: è unico nell’interpretare le melodie che sono appunto alla base della mia idea compositiva.
“Respiro” vuol rappresentare quindi un equilibrio tra composizione, interpretazione ed improvvisazione.
L’album “Respiro” fonde world music, tango e jazz. Puoi descrivere più nel dettaglio come si manifestano queste influenze nei tuoi brani e come hai trovato un equilibrio tra generi così diversi?
In realtà quando scrivo e compongo musica non so mai dove andrò a finire perché è tutto molto spontaneo e non ci sono forzature di stile o generi. Tutto il materiale e la mia conoscenza musicale convogliano verso uno stesso obiettivo per cui l’equilibrio si crea naturalmente.
Questo è dovuto al fatto che amo la musica a 360 gradi ed ascolto di conseguenza generi diversissimi tra loro che influenzano il mio modo di suonare e la mia musica: ogni nota e ogni ritmo emergono da un profondo desiderio di esprimere emozioni autentiche. L’album “Respiro” riflette questa ricerca, fondendo world music, tango e jazz in un’unica esperienza sonora. Le influenze della world music si manifestano attraverso ritmi e melodie che evocano atmosfere lontane (Andalusia, Respiro, Waiting For) mentre il tango porta con sé un’intensità emotiva palpabile, con le sue passioni e i suoi contrasti e alternanze ritmiche come nei brani “L’amante” e “Il Treno”.
Il jazz invece è sinonimo di libertà e quindi entra in gioco l’improvvisazione che permette ai brani di evolversi in modi inaspettati. Così, l’equilibrio tra queste sonorità diverse si forma organicamente, dando vita a un album che è, in definitiva, un riflesso della mia anima musicale.
Hai menzionato un profondo senso melodico e un’energia comunicativa come caratteristiche centrali di “Respiro”. In che modo cerchi di suscitare specifiche emozioni nell’ascoltatore attraverso la tua musica e le tue performance dal vivo?
La melodia, come hai giustamente sottolineato, è il cuore pulsante della musica e il veicolo principale delle emozioni. Quando compongo, spero di creare linee melodiche che possano risuonare con l’ascoltatore, evocando ricordi o sensazioni che possano andare oltre le parole. Durante le performance dal vivo, questo processo si intensifica; l’energia del pubblico diventa parte integrante della mia esibizione, permettendomi di improvvisare e adattare la musica al momento. La sinergia tra melodia e ritmo, sia in studio che sul palco, è fondamentale per creare un’esperienza unica. È come un dialogo tra me e gli ascoltatori, dove ogni nota e ogni pausa hanno il potere di comunicare sentimenti autentici. In questo modo, la musica diventa un linguaggio universale, capace di unire le persone attraverso le emozioni condivise.
Il titolo dell’album è “Respiro”, un concetto evocativo che richiama la vita e le emozioni. Qual è il significato più profondo dietro questo titolo e come si riflette nel mood e nelle composizioni dell’album?
“Respiro” non è solo il titolo dell’album, ma rappresenta anche una vera e propria fotografia musicale del mio viaggio interiore. La Title track, in particolare, è per me un simbolo di rinascita; dopo un lungo periodo di sfide emotive e personali, finalmente riesco a “Respirare” di nuovo. La musica, per me, deve essere in grado di evocare immagini e sensazioni. Ogni composizione presente nell’album è profondamente autobiografica e racconta storie, viaggi ed emozioni che ho vissuto in prima persona. La parola “Respiro” racchiude l’essenza della vita stessa, richiamando il ciclo di alti e bassi che ogni individuo affronta. Le melodie e i ritmi si intrecciano per creare un’atmosfera che riflette questa ricerca di libertà e leggerezza. Ogni nota, ogni pausa, è un invito a esplorare le emozioni più profonde, e a trovare il proprio respiro in un mondo che spesso sembra soffocante.
“Respiro” vuol essere così un inno alla vita, un invito a celebrare ogni attimo, a sentire profondamente e a condividere la propria umanità.
Un Mosaico di Suoni e Stili
“Respiro” è un affascinante mosaico sonoro che mescola world music, tango e jazz, arricchito da suggestioni mediterranee e spagnoleggianti. La profondità melodica e l’energia emotiva trasmesse dalla voce e dagli strumenti dei due musicisti sono valorizzate da temi evocativi che toccano l’animo dell’ascoltatore. Le influenze musicali si intrecciano creando un sound avvolgente e unico, dove le atmosfere mediterranee e spagnoleggianti aggiungono ulteriore fascino alla composizione.
Brani Caratteristici
La tracklist comprende otto brani originali. I brani spaziano da ballate malinconiche a ritmi frenetici. Si alternano melodie dolci e avvolgenti a passaggi più energici e incisivi. Ogni traccia racconta una storia di vita e le sue emozioni. “Andalusia,” ad esempio, trasporta l’ascoltatore in atmosfere lontane, mentre brani come “L’amante” e “Il Treno” evocano le passioni e i contrasti ritmici del tango. La title track, “Respiro“, è un inno alla rinascita e alla libertà.
Il Suono di “Respiro”: L’album si distingue per la sua profonda intesa musicale, frutto di quindici anni di collaborazione tra Pisto e Beccalossi. L’interplay tra la voce e la chitarra di Joe Pisto e la fisarmonica di Fausto Beccalossi crea un dialogo sonoro. Questo dialogo è arricchito da un forte senso melodico e un’energia comunicativa. Insieme, catturano l’attenzione dell’ascoltatore.
Per quanto riguarda la registrazione, non ci sono dettagli specifici forniti nelle fonti, ma si evince che il focus sia stato sulla resa emotiva e sulla qualità del suono.
Un Equilibrio Delicato tra Composizione e Spontaneità
Respiro si presenta come un album maturo e ben definito, frutto di una lunga collaborazione e di una precisa visione artistica. La scelta consapevole di Joe Pisto di ridurre l’improvvisazione, pur mantenendo l’essenza del jazz e le contaminazioni di altri generi, rappresenta un punto di svolta rispetto al loro primo lavoro in duo. Questa decisione, se da un lato rende i brani più immediati e accessibili, dall’altro potrebbe far perdere una certa dose di sperimentazione e spontaneità, elementi che spesso caratterizzano il jazz moderno e le esibizioni live.
La Scelta di Pisto
Come evidenziato nell’intervista, la riduzione dell’improvvisazione è una scelta deliberata da parte di Joe Pisto, volta a dare maggiore risalto alla struttura compositiva e a rendere le canzoni più fruibili, quasi come delle vere e proprie “canzoni” con una durata più contenuta. Questa direzione, pur allontanandosi in parte dall’estemporaneità tipica del jazz, pone l’accento sulla cura melodica e sulla precisione esecutiva.
Sperimentazione e Spontaneità
La rinuncia a una maggiore improvvisazione potrebbe essere vista come una limitazione da parte di chi apprezza la componente più libera e inaspettata del jazz. Tuttavia, è importante considerare che anche le improvvisazioni più intense, una volta registrate, perdono inevitabilmente parte della loro spontaneità e diventano, ad ogni ascolto successivo, meno imprevedibili.
L’Incertezza del Live
Resta da vedere come questa scelta si tradurrà nelle loro esibizioni dal vivo. Se da un lato la struttura compositiva ben definita potrebbe dare maggiore coesione alle performance, dall’altro si potrebbe sentire la mancanza di quella freschezza e imprevedibilità che spesso nascono dall’interplay estemporaneo.
Un Album “Autobiografico”
Nonostante la minore improvvisazione, “Respiro” rimane un album profondamente personale, in cui ogni brano racconta storie ed emozioni vissute in prima persona. Il titolo stesso, “Respiro,” simboleggia la rinascita e la ricerca di libertà, temi che permeano l’intera opera.
In definitiva, “Respiro” è un lavoro discografico che, pur scegliendo una strada meno esplorativa rispetto al passato, si distingue per la sua profondità emotiva, la cura dei dettagli e la ricchezza di influenze musicali. L’equilibrio tra composizione, interpretazione e, in misura minore, improvvisazione, rende questo album un’esperienza d’ascolto intensa e coinvolgente, capace di toccare le corde più profonde dell’anima, come auspicato dallo stesso Joe Pisto.
Ogni riproduzione è vietata senza linkare la nostra fonte: Jazz in Family
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