(R)Evolution: Elisabetta Antonini e Alessandro Contini tra Arte e Rivoluzione

(R)Evolution – Elisabetta Antonini e Alessandro Contini

Etichetta discografica: Musicvox

Data di uscita: 8 novembre 2024

Elisabetta Antonini e Alessandro Contini presentano “(R)Evolution”, un album ispirato a grandi artisti come Fela Kuti e Salgado. Un’opera che fonde jazz, ambient e musica elettronica in un’esperienza unica e innovativa.

(R)EVOLUTION - Antonini & Contini

HIGHLIGHTS

Podcast

Genesi di un’Opera Unica

“(R)Evolution” è il frutto della collaborazione tra Elisabetta Antonini e Alessandro Contini, due artisti con percorsi musicali differenti ma accomunati da una profonda passione per la sperimentazione e l’esplorazione di nuovi territori sonori.

Elisabetta Antonini, cantante e band leader, vanta una carriera ricca di collaborazioni prestigiose nel panorama jazzistico internazionale. Alessandro Contini, cantante e compositore, si è distinto per la sua versatilità, spaziando dalla musica antica al jazz, dalla musica popolare a quella d’autore.

In questo disco, la loro unione artistica si traduce in un linguaggio musicale sofisticato e innovativo.

Ispirazioni Artistiche: Un Omaggio ai Rivoluzionari

L’album è un omaggio a figure artistiche che hanno segnato un’epoca con la loro forza rivoluzionaria. Artisti come Fela Kuti, Sebastiao Salgado, Dino Buzzati, Charles Bukowski, David Sylvian e Pina Bausch, con la loro poetica “rEvoluzionaria”, sono stati fonte di ispirazione per Antonini e Contini.

Domanda: Quali sono le influenze artistiche e musicali che hanno ispirato l’album (R)Evolution?

Antonini & Contini: “Il punto di avvio di questo progetto, che solo man mano ha raggiunto una sua coerenza e completezza fino a diventare un album, è stato il forte impatto che hanno avuto su di noi alcune opere d’arte e la storia dei personaggi che li hanno creati. Ci sembra che il lavoro di Salgado col suo necessario ritorno alla natura incontaminata da cui non possiamo prescindere, la distanza tra illusione e realtà di Buzzati, la claustrofobica necessità di immaginazione di Bukowski, la verità del del linguaggio del corpo in contrasto a quello verbale di Bausch, l’autenticità a cui ci richiama Fela Kuti e la sua urgenza di proteggere la dignità di un popolo, di leggere il proprio tempo e invertire la rotta dei poteri e dei voleri, siano temi universali dei quali ci è sembrato necessario parlare, utilizzando il linguaggio emotivo dell’arte.

Nel nostro processo creativo è venuto naturale rivolgelgerci, per la loro libertà formale e stilistica, al minimalismo di Steve Reich e Philip Glass, all’ambient di Brian Eno, alla scrittura vocale di Meredith Monk piuttosto che alla complessità melodica del raffinato pop di David Sylvian o del folk di Becca Stevens, in quanto ci sembrano rispondere meglio alla nostra esigenza di evocare mondi e atmosfere, creare ambientazioni delicate o psichedeliche, descrivere con maggiore ricchezza di colori i nostri personaggi, narrare motivi, stati di coscienza, illuminazioni, evoluzioni e rivoluzioni.”

Un Genere Musicale in continua Evoluzione

“(R)Evolution” si inserisce in un genere musicale che trascende le definizioni rigide. L’album attinge a elementi del jazz, dell’ambient, della musica elettronica e sperimentale, fondendoli in un amalgama sonoro originale.

Domanda: In che modo l’album si discosta dai precedenti lavori di voi due, e quali sono le novità introdotte?

Elisabetta Antonini: “Credo che questo lavoro sia in continuazione con il mio precedente The Beat Goes On, l’omaggio alla Beat Generation in cui la musica è stata creata in funzione dei testi e delle voci e reading dei poeti Beat. C’era già questa forte connessione tra la musica e il desiderio di veicolare un contenuto letterario, sociale, umano. In quel caso è stato naturale utilizzare lo strumento del jazz, già insito nella poesia beat, e di fatto il mondo da cui provengo, trasfigurandolo per meglio raccontare i temi, anche sconcertanti, di quella poetica.
Qui cambia il mondo sonoro e la scelta dell’organico: ci sono due voci, una tromba, un pianoforte e le percussioni, c’è una consistente presenza di elettronica. La musica non si esprime attraverso un tema per poi scivolare nell’iperbole dei soli ma evolve e si sviluppa in senso orizzontale, con atmosfere in dissolvenza, ed è pensata in modo corale, cioè per la maggior parte del tempo si incrociano linee e sfondi sonori. La musica quindi è molto diversa dai miei lavori precedenti, come è naturale che sia, si affida a nuovi codici, esce dalla dimensione della canzone e prende strade più libere, più ampie, più riflessive, più profonde, più emotive.”

Alessandro Contini: “Dopo varie esperienze nel mondo della musica contemporanea, antica, popolare e jazz, in qualità di autore di testi e musiche ho frequentato soprattutto il teatro canzone e la musica d’autore. Tuttavia, questo lavoro convoglia quelli che da sempre sono stati i miei riferimenti musicali, gli artisti che ho ascoltato e amato di più negli anni e da sempre fonte di ispirazione per le mie composizioni in generale e per [R]EVOLUTION in particolare.
Il mio album precedente, Piccola Mistica Quotidiana, è di stampo più tipicamente cantautorale, quindi abbastanza distante dalla sonorità di [R]EVOLUTION. Tuttavia, essendo presenti suggestioni jazz e progressive, è in qualche modo precursore di [R]EVOLUTION, dove il mio gusto musicale sento si sia espresso più liberamente e ampiamente. Inoltre le canzoni scorrono sul filo rosso di temi quali la contemplazione, l’abbandono, l’inazione, come valori paradigmatici e provocatori in contrasto a quelli presenti nella contemporaneità, tematiche in qualche modo vicine a quelle del nuovo album.”

Un’Esplorazione Sonora Attraverso la Tracklist

La tracklist di “(R)Evolution” si snoda attraverso nove brani che offrono un’esperienza d’ascolto coinvolgente e suggestiva.

  • “For Fela”: un omaggio vibrante all’energia rivoluzionaria di Fela Kuti, con un ritmo incalzante e una tromba potente.
  • “Suite for Pina Bausch”: un brano delicato e suggestivo che evoca l’universo espressivo della grande coreografa.
  • “Sebastiao”: un’immersione sonora che richiama le evocative fotografie di Salgado, con atmosfere evocative e un senso di profonda connessione con la natura.

Collaborazioni e Produzione: Un Lavoro Corale

La realizzazione di “(R)Evolution” ha visto il coinvolgimento di musicisti di grande talento.

  • Nils Petter Molvaer, trombettista norvegese pioniere del Nu jazz, ha impreziosito l’album con il suo stile unico e innovativo.
  • Alessandro Gwis, pianista e compositore, ha contribuito con le sue raffinate tessiture sonore.
  • Michele Rabbia, percussionista e batterista, ha arricchito l’album con la sua sensibilità ritmica e la sua ricerca timbrica.

La produzione dell’album è stata curata da Elisabetta Antonini e Alessandro Contini, mentre la registrazione, il missaggio e il mastering sono stati affidati a Stefano Amerio presso Artesuono.

Domanda: Elisabetta, Alessandro – Qual è il messaggio principale che intendete trasmettere con questo specifico album?

Antonini & Contini: “Non vorremmo avere la presunzione di comunicare un messaggio; ci sembra che nel mondo di oggi ci si esprima e si dica anche troppo, mentre siamo più inclini a dare valore al silenzio e all’ascolto. Con (R)EVOLUTION ci interessa essenzialmente condividere la nostra esperienza, la difficoltà a vivere la complessità del nostro tempo e e il conseguente senso di estraneità. E’ la nostra risposta, la soluzione a questo smarrimento, quella di rivolgerci all’arte per il valore salvifico che ha, alla sua capacità di farci vivere nel paradosso e nella confusione, alla sua capacità di svelare mondi di bellezza, grazia, riflessione, coscienza, libertà, coerenza, lentezza, sgomento, incanto, rivoluzione, caos ed evoluzione, oggi troppo poco esplorati, troppo spesso dimenticati”

Un’Esperienza Sonora Ipnotica e Globale

Condividiamo pienamente l’impressione di un ascolto che cattura completamente l’attenzione, quasi ipnotizzando i sensi per tutti i 50 minuti di “(R)Evolution”. La capacità di fondere diverse influenze musicali, creando un amalgama coerente e coinvolgente, è una delle caratteristiche più sorprendenti di questo lavoro. Le reminiscenze classiche, rock e persino hip-hop si intrecciano con la componente jazz, creando un paesaggio sonoro ricco di sfumature e sorprese.

L’osservazione sulla presenza di “più di un continente” musicale nel disco è azzeccata. Come Fela Kuti esprimeva l’intero continente africano nella sua musica, Antonini e Contini riescono ad evocare un respiro globale, integrando elementi musicali provenienti da diverse culture e tradizioni.

Il ritmo, i suoni, la tonalità, le sequenze di accordi, l’effetto individuale di ogni strumento e di ogni sezione della band: parlo di un intero continente nella mia musica. In questo disco c’è più di un continente c’è tutto il meglio del mondo.

Fela Kuti

La menzione del canto in “Blue Bird” come esempio di “momento un po’ strano” è interessante. A volte l’originalità e la sperimentazione possono generare reazioni contrastanti, ma è proprio in questi momenti di rottura con gli schemi che l’arte si spinge oltre i confini del convenzionale.

Antonini e Contini, attraverso le loro dichiarazioni, sottolineano l’importanza di un ascolto attento e profondo, capace di cogliere le diverse sfaccettature di “(R)Evolution”. L’album non si limita a intrattenere, ma invita a riflettere sulla complessità del nostro tempo e sul ruolo salvifico dell’arte.

(R)Evolution si conferma un lavoro di grande spessore artistico, capace di trascendere le etichette di genere e di coinvolgere l’ascoltatore in un viaggio sonoro intenso e suggestivo.

(R)Evolution: Elisabetta Antonini e Alessandro Contini con Nils Petter Molvaer in studio

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