Appena ho visto la copertina di Somethin’ Comes Along ho pensato che, questo gruppo, stesse imitando un altra front-cover di un noto album funk degli anni ’70, di quelli che ti sono piaciuti. Eppure non riuscivo a ricordare il titolo del disco né, tantomeno, il nome della formazione.
Allora, punto ad ascoltare il contenuto, forse mi farà venire in mente questo reperto storico discografico del quale riesco a collocare anche la provenienza geografica oltre a quella temporale: la costa orientale degli States – il Philly Sound, da Philadelpia. Tante ricerche tutte inutili.
A questo punto è inutile perdere altro tempo e, non essendo riuscito a risolvere il dubbio, vale la pena mettermi all’ascolto di questo doppio album, Somethin’ Comes Along, dei Bright Dog Red.
Mentalmente libero da pregiudizi provo subito a crearne altri. Quanti componenti ha questa formazione? Quali strumenti suonano e quindi che tipo di jazz possono propormi? Saranno delle melodie di jazz-pop o si rifanno, semmai, ad un classico hard-bop?
I players della Bright Dog Red
Il BDR è un collettivo di Albany, vicino New York. Fondato dal batterista Joe Pignato , la formazione è composta da un cast rotante di musicisti. Oltre a Pignato, Somethin ‘Comes Along comprende Eric Person (sopranino, soprano e sax alto, flauto, kalimba), Mike LaBombard (sax tenore, effetti), Tyreek Jackson (chitarra, basso elettrico), Cody Davies (suoni, elettronica ), Anthony Berman (basso acustico) e Matt Coonan (poesia, freestyle, voce).
Le prime note di questo doppio album sono ad appannaggio del brano che dà il titolo a tutto ciò, che letteralmente tradotto significa Qualcosa stà arrivando. Le prime note confermano un aspettativa di musica discendente dalle influenze storiche di Filadelfia ma, andando avanti, capisco che… stà per arrivare… uno di quei giganteschi treni che collegano le due sponde degli States.
Qualcosa stà arrivando – Somethin’ Comes along
Man mano che vado avanti nell’ascolto si riconoscono diversi influenze sulla musica dei BDR. I diversi componenti della formazione apportano le loro personali esperienze senza essere imbrigliati da regole o direttive. L’improvvisazione dei singoli trova spazio grazie a cinque anni ricchi di concerti insieme. L’elettronica e l’hip-hop, grazie a Davies e a Coonan, sembrano avere un sopravvento nelle singole composizioni. Poi, però, l’ascoltatore attento coglie le capacità jazzistiche e improvvisative, ad esempio, di LaBombard al sax tenore o di Berman alla ritmica.
Tyreek Jackson lascia il suo segno con accordi di chitarra che mi lasciano presagire uno studio approfondito dei grandi chitarristi della storia del rock. Le prime note di Sway, ad esempio, sembrano essere suonate dalle mani di Ritchie Blackmore. In Boxes, invece, mi diverto ad ascoltare il flauto di Person che “dialoga” prima con la voce di Coonan e poi con gli altri strumenti. Non meno coinvolgente il momento che mi offrono LaBombard e Person in Dust, vero e proprio momento di puro jazz.
A tutto questo, però, bisogna dare un peso significativo alla presenza di Joe Pignato. Pignato è il leader della formazione ed in quanto tale stà dando al gruppo una possibilità espressiva che racconta con queste parole:
Cominciamo con un piano sciolto. Offro un concetto o chiedo a un giocatore di iniziare con uno stato d’animo o uno stile. Ci sono i riferimenti che tendiamo a preferire, jazz, elettronica, hip hop, psichedelia e quelle cose si intrecciano dentro e fuori, ma è piuttosto aperto, il che è liberatorio ma un po ‘spaventoso. Può generare confusione, trepidazione, come “hmmm, cosa dovremmo suonare?” Oppure, “uh, dove andiamo dopo?” Ad un certo punto, però, smettiamo di pensare a cosa suonare e iniziamo ad ascoltare cosa suonare. Quindi, c’è il rischio, ma c’è anche questa consolante resa al processo.
Joe Pignato
Personalmente, avendo ascoltato anche i precedenti due dischi (Means to the ends – 2018 e How’s by you – 2019) ritengo che con il nuovo album i BDR possono aspirare a un riconoscimento ancora più importante di quelli che hanno raccolto negli ultimi tempi.
Somethin’ comes along uscirà il 25 settembre e sarà possibile acquistarlo nei migliori negozi di dischi e sui principali store digitali. Sarà un doppio album con un lato intitolato Somethin’ e un altro Somethin’ Else. Ogni sessione è stata registrata in modo improvvisato presso i Disco Studio di Albany. La pubblicazione avviene grazie alla Ropeadope e alla lungimiranza del CEO Louis Marks, con il quale ci complimentiamo per l’ottimo lavoro che realizza quotidianamente con la sua label indipendente.
Nel vero spirito dell’improvvisazione, BDR colpisce tutti i bersagli
Tim Lefebvre ((David Bowie, Tedeschi Trucks, Donny McCaslin))
La “natura ipnotizzante” di Bright Dog Red riflette la particolare metodologia dell’ensemble, che è “completamente improvvisata”
Downbeat
La musica del gruppo ha “un senso di mistero perché non sai dove sta andando, dove andrà a finire, ti porta in un viaggio”.
Nick Davies (Blue in Green)
Jazz on the bay
Non conosco la storia personale e la formazione artistica dei singoli componenti dei Bright Dog Red ma sono certo di conoscere da dove trae origine lo spirito forte e vivace che Joe Pignato infonde alla sua band.
La natura, quando è bella ed è libera di esprimere tutte le sue meraviglie non può non influenzare, anche a distanza di mille e più miglia, lo spirito creativo di una persona e il suo desiderio di socializzazione e di condivisione. Qualcosa ci stà arrivando addosso, qualcosa di solido che conosciamo da sempre, la libertà di stare tutti insieme, sospinti da un vento fresco e pulito.
Ehi, Joe. Ti aspetto per un bagno insieme!!!
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