Soul Piece: un aereo da prendere al volo – A plane to catch

Soul Piece – A plane to catch

Etichetta discografica: April Records

Data di uscita: 11 ottobre 2024

Gli A Plane To Catch tornano con Soul Piece, un album che fonde soul e funk con un tocco jazz contemporaneo. Scopri la recensione di questo lavoro ricco di groove e influenze afrobeat.

Un gruppo di giovani leoni

Gli A Plane To Catch sono un gruppo jazz danese composto da alcuni dei musicisti più talentuosi e promettenti della scena contemporanea. Nati nel 2020, durante il lockdown, la band ha trovato nella musica un modo per esprimere la propria creatività e la passione per il groove. Il loro sound, un mix di soul, funk, afrobeat e jazz, è il risultato della fusione delle diverse esperienze musicali dei singoli membri. Alcuni di essi si esibiscono regolarmente con la Black Money Orchestra, gruppo che omaggia Fela Kuti, e con la band Bæst.
Il gruppo, composto da musicisti di talento, si presenta con la seguente formazione:

Rolf Thofte: Tromba

Andreas Toftemark: Sassofono

Mads Nørgaard: Chitarra

Simon Eskildsen: Tastiere

Anton Langbæk: Basso

David Basiakov: Batteria e Percussioni

Soul Piece: un omaggio al soul anni ’60

Soul Piece arriva dopo il successo del loro debutto Moko Jumbie, un lavoro che esplorava le sonorità della musica dell’Africa occidentale. Come suggerisce il titolo, “Soul Piece” si addentra nel mondo del soul e del funk degli anni ’60, ricreando le atmosfere vibranti e coinvolgenti dei dancefloor dell’epoca.

L’album, registrato dal vivo presso la Royal Danish Academy of Music, trasmette l’energia e l’intimità di una performance live grazie ad una produzione avvolgente e naturale. Ogni brano è un concentrato di groove e maestria musicale, con elementi tipici del genere: Rhodes incisivi, clavinet dal tocco deciso, tessiture di organo dense, tamburelli, assoli di chitarra, linee di basso contagiose e fiati potenti.

Un caleidoscopio di groove e melodie

Tra i brani degni di nota troviamo “Bamako Convention Center”, un pezzo strumentale che si apre con un ritmo incalzante e un riff di chitarra accattivante. “Corny Big” è un brano soul raffinato con un tocco funky, mentre “Mr. Well Dressed” cattura l’ascoltatore con il suo groove irresistibile e la sua melodia orecchiabile.

“At Least The Sky is Blue”, con la sua durata di oltre sei minuti, permette alla band di esplorare territori musicali più ampi, creando un’atmosfera sognante e suggestiva. L’album si chiude con “Kahn Abyss”, un brano ipnotico e avvolgente che mette in luce le capacità improvvisative dei musicisti. Quest’ultimo brano già presentato alla vostra attenzione nella puntata 312.

Registrazione e collaborazioni

L’album è stato registrato e mixato da Federico Mattioli, mentre il mastering è stato curato da Brian Mørk Hansen. Le foto di copertina sono opera di Julie Runchel Schierling, mentre Enrico Andreis si è occupato del design. Il progetto ha ricevuto il supporto di Koda’s Cultural Funds. Le note di copertina, scritte da TS Høeg aka Dane TS Hawk con l’assistenza linguistica di Anders Arentoft, offrono un’interessante interpretazione del ruolo della musica nella società.

Il parere della critica

Diversi critici musicali hanno espresso apprezzamenti per Soul Piece. Jazzwise ha elogiato la capacità della band di fondere generi diversi, creando un sound originale e fresco. Rockit ha sottolineato l’audacia dell’approccio musicale e la ricchezza emotiva delle composizioni. Finest Vinyl ha descritto l’album come un’evoluzione rispetto al precedente lavoro, evidenziando la maturità artistica raggiunta dalla band.

Un’esplosione di talento e creatività

Gli A Plane To Catch si confermano una delle realtà più interessanti del panorama jazz contemporaneo. “Soul Piece” è un album che cattura l’energia del soul e del funk, reinterpretandoli con un linguaggio moderno e personale. Ogni componente della band, come il sassofonista Andreas Toftemark, già noto al pubblico per i suoi progetti solisti, contribuisce a creare un sound unico e coinvolgente.

Ogni riproduzione è vietata senza linkare la nostra fonte: Jazz in Family


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